Marco Milanese «Alemanno spinse per Testa all’Enav»
Era la conferma che l’accusa cercava. Fabrizio Testa, metà manager pubblico e metà uomo di Massimo Carminati, imputato a sua volta al processo, fu sponsorizzato da Gianni Alemanno per un posto ai vertici Enav. Sono Marco Milanese, ex braccio destro di Giulio Tremonti, e l’ex amministratore delegato di Finmeccanica, Guido Pugliesi, accusato del finanziamento illecito all’Udc romana nel 2011, a ripeterlo nell’aula bunker di Rebibbia. È il passaggio clou della quarantanovesima udienza di Mafia Capitale e in parte anche la conferma che Alemanno conosceva logiche e pretese della lobby mafiosa. Testa entrò a Finmeccanica dalla porta principale ha ripetuto Milanese al tribunale: «Lo sapevano tutti e lui lo andava sbandierando». E Alemanno? L’ex sindaco di Roma, ha spiegato Pugliesi, premette perché fosse riconfermato nel nuovo consiglio di amministrazione Enav nel 2009 . Ma fu dirottato sulla controllata Techno Sky, dove distribuì favori agli amici: «Mi accorsi che qualcosa non andava a Techno Sky - dice Pugliesi - avviai un’indagine interna e sorsero problemi con un contratto firmato gli ultimissimi giorni dell’anno con una società di un certo Iannilli su cui sono state scoperte parecchie irregolarità contabili e amministrative». Marco Iannilli, l’imprenditore della Arc Trade che avrebbe fabbricato fatture utili a sviluppare provviste in nero. Sua è la villa di Carminati a Sacrofano, sue (a lui riconducibili) alcune quote della famosa Numeros Decem proprietaria di Celestina ai Parioli.
La testimonianza L’ex braccio destro di Giulio Tremonti: «Lo sapevano tutti, lui lo sbandierava»