Aprono 13 «strutture» al giorno
Tra pensioni e affittacamere, secondo i dati della questura: 1.174 solo negli ultimi tre mesi
Le presenze turistiche a Roma negli ultimi tre mesi sono in aumento almeno fino a febbraio: 846.029 secondo i dati forniti dalla divisione Anticrimine della Questura. Non solo: fra dicembre e febbraio sono state aperte 1.174 nuove strutture ricettive in vista dei prossimi eventi del Giubileo. A Roma aprono 13 pensioni o affittacamere al giorno.
La flessione di turisti e pellegrini dopo le stragi parigine dell’autunno scorso aveva fatto preoccupare gli albergatori romani e anche chi sperava che il Giubileo sarebbe stato preso d’assalto da comitive di stranieri provenienti da tutto il mondo. Così non è stato, ma a distanza di mesi dall’inizio dell’Anno Santo straordinario e, soprattutto, prima degli attacchi terroristici in Belgio del 22 marzo scorso, le presenze nelle strutture ricettive, almeno fino a febbraio, hanno fatto registrare un aumento di ospiti: 846.029 secondo i dati forniti dalla divisione Anticrimine della Questura che analizza il fenomeno raccogliendo le schede alloggiative che i titolari di hotel, pensioni, bed&breakfast e affittacamere sono obbligati per legge a compilare e inviare alle forze di polizia.
Una disposizione in vigore fin dagli anni di piombo, adesso più che mai attuale e peraltro ribadita dal Protocollo d’intesa siglato mesi fa tra Prefettura e rappresentanti delle associazioni di albergatori. Ma quello che più colpisce scorrendo il dossier della Questura è il fatto che fra dicembre e febbraio sono state aperte 1.174 nuove strutture ricettive in vista dei prossimi eventi del Giubileo. In pratica a Roma aprono 13 pensioni o affittacamere al giorno.
Un record confermato dai numeri: a dicembre erano 10.138 le attività censite dall’Anticrimine, a gennaio erano 10.633 e il mese successivo avevano sforato quota 11mila (11.032 per la precisione). A preoccupare è comunque sempre il sommerso, chi apre pensioni senza alcuna autorizzazione e soprattutto chi non si preoccupa (in maniera dolosa o solo per negligenza) di informare le forze dell’ordine sull’identità di chi ospita. Un rischio enorme per la sicurezza specialmente in questo periodo. Ed è su questo fronte che la Questura – ma anche carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani – sta combattendo una battaglia senza quartiere per individuare – anche con gli investigatori della divisione di polizia amministrativa – strutture non censite.
Luoghi che potrebbero essere insicuri per gli stessi turisti, ma soprattutto potrebbero nascondere personaggi pericolosi. Intanto però dall’Antide crimine arriva anche una sorta di identikit del turista che sceglie Roma nel 2016. Cominciamo dalle presenze complessive che in tre mesi hanno superato, e di molto, i due milioni: 2.272.654 sono infatti le sche- alloggiative archiviate dalla polizia da dicembre a febbraio (760 mila, 666 mila e 846 mila circa). Le donne sono più di 961 mila, mentre la maggior parte degli ospiti (838 mila) si trattiene in città fino a un massimo di dieci giorni. Almeno è quello che risulta a febbraio, visto che a gennaio erano 657 mila e il mese precedente 752 mila.
Pochi quelli che scelgono di rimanere fino a tre settimane – appena 9.300 nell’intero trimestre – ma a sorpresa quelli che non vogliono fare meno di un mese di vacanza nella Capitale risalgono a 14.300. Su questi dati pesa sempre il drammatico fardello degli attacchi a Bruxelles che potrebbero aver fatto calare i numeri delle presenze a marzo, anche se il trend dell’apertura di nuove strutture ricettive non sembra averne risentito invece più di tanto. Con una prevalenza di turisti fra i 40 e i 60 anni che vogliono comunque visitare la Capitale – sono stati oltre 600 mila in questa fascia d’età, mentre purtroppo Roma si scopre una città non troppo per ragazzi: gli stranieri con meno di 19 anni segnalati come clienti di hotel e bed&breakfast sono stati meno di 180 mila in tre mesi.
Un brutto colpo ma forse anche un punto da cui ripartire per far cambiare le cose.