Corriere della Sera (Roma)

Premio e incontro con Go Nagai, il papà di Goldrake

Incontro in fiera e un premio alla carriera per il mangaka giapponese che inventò Goldrake, Jeeg e Mazinga Z

- di Edoardo Sassi

Per l’occasione si è fantasiosa­mente abbigliato come potrebbe farlo uno dei suoi (milioni) di fan nel mondo. Sotto la giacca di fattura creativa sui toni azzurro-violacei e con ampia bordatura bianca, indossa infatti una maglia con impressa l’effige di una delle tante creature nate dalla sua fantasia: Mazinga Z.

Ed eccolo, mister Go Nagai, settantenn­e mangaka (creatore di fumetti) giapponese, figura idolatrata come una rockstar, l’uomo che dagli anni Settanta mutò radicalmen­te l’immaginari­o-bambino di almeno una generazion­e dando vita a creature mitologich­e (stavolta l’abusato aggettivo può starci davvero) quali Goldrake, Jeeg Robot, Devilman o il Grande Mazinga. Eccolo a Roma ospite della fiera «Romics», dove oggi (ore 15) incontrerà il suo pubblico (un nutrito mondo di collezioni­sti, nostalgici, ex bambini, disegnator­i, tutto un popolo che lo considera alla stregua di un semidio) e dove domani (ore 12) riceverà un premio alla carriera dalle mani del protagonis­ta (Claudio Santamaria) e del regista (Gabriele Mainetti) di un film italiano di successo (Lo

chiamavano Jeeg robot) di cui lui ammette, con candore, di ignorare l’esistenza. Il suo volto però si accende, e lo sguardo si illumina, solo per ripetere più volte a mo’ di mantra, unica concession­e alla lingua italiana, nome e cognome di Franco Nero, di cui invece si dichiara grande fan; per via di ruoli cult da pistolero in spaghetti western, o per quel film, «La Bibbia» di John Huston, tramite il quale, dice Go, «sono venuto in contatto con la cultura del cristianes­imo, che prima ignoravo».

E il Nagai-pensiero, pur senza un microfono nella piena baraonda vociante della fiera, va, snocciolan­dosi in lunghi monologhi che però i due interpreti, evidenteme­nte in difficoltà con la traduzione («Tu hai capito che ha detto?» si sussurrano tra loro più volte), a volte sintetizza­no fino al punto di suscitare l’ilarità generale. Tipo che Go Nagai parla per quattro minuti, e loro, seri, traducono: «Ha detto sì».

Ma l’uomo che inventò creature capaci di trasformar­si «in un razzo missile / con circuiti di mille valvole» e in grado di mangiare indimentic­abili «libri di matematica e insalate di cibernetic­a», quando coadiuvato da degna traduzione si dimostra flemmatico, disponibil­e e spiritoso, come quando rivela alla stampa il perché di uno strano bracciale al polso e di un altrettant­o curioso ciondolo, entrambi sui toni del blu: «Credo nella forza delle pietre e quelle azzurre pare aiutino sia nella facilità di comunicazi­one, sia nel mantenere la calma. Oggi con voi ho bisogno di entrambe». Lo dice dopo che qualcuno, subito prima, gli ha chiesto con piglio serio chi, tra Goldrake e Mazinga Z, sia il più forte: «Senza dubbio Goldrake», la riposta. Alla fine, sia pur a mozzichi e bocconi, si parla di tutto un po’: cose arcinote almeno per la Jeeg Generation («Sono sempre stato appassiona­to di mitologia greca e romana»), la passione per Dante conosciuto attraverso le incisioni di Gustave Doré, e altre meno note: «Oltre ai miei personaggi, dovessi sceglierne uno che avrei voluto creare, direi Batman e Superman, anche se non ero nato quando videro la luce (ndr: i supereroi americani sono degli anni Trenta, mentre Kiyoshi Nagai — Go è soprannome che indica grande — è nato nel 1945). Cita poi Kurosawa tra le sue auctoritat­es, ma rispedisce al mittente ogni accusa di istigazion­e alla violenza (onnipresen­te sopratutto alle origini): «Nei miei lavori, con i miei personaggi, cerco di aiutare i bambini a essere più forti e coraggiosi, ad avere più fiducia in se stessi. Ed è la sola responsabi­lità che mi piace avere». Infine, immancabil­i le lodi all’arte (ha già visitato i Capitolini, andrà alla Sistina) e alla cucina italiane: «Ogni settimana anche in Giappone mangio il vostro cibo. E oggi ho scoperto la burrata». Molto meglio, pare, delle insalate di matematica.

L’Italia Le passioni per il cibo, per Dante, per l’antica civiltà romana e... per Franco Nero

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 ??  ?? Autore Un ritratto del mangaka giapponese Go Nagai, classe 1945, sullo sfondo di alcune tra le sue più celebri creature — Goldrake, Jeeg Robot, Mazinga Z, Devilman — che dagli anni Settanta in poi fecero sognare bambini e adolescent­i di mezzo mondo
Autore Un ritratto del mangaka giapponese Go Nagai, classe 1945, sullo sfondo di alcune tra le sue più celebri creature — Goldrake, Jeeg Robot, Mazinga Z, Devilman — che dagli anni Settanta in poi fecero sognare bambini e adolescent­i di mezzo mondo

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