L’autismo non ferma Francesco
È il primo laureato magistrale d’Italia: «Grazie all’università Luiss e al tutor»
Ha festeggiato con una cena a sorpresa, fra gli invitati i compagni delle elementari. Perché Francesco De Ponte, 26 anni, romano, non dimentica. Né gli amici d’infanzia. E neppure ciò che apprende sui libri. È il primo laureato magistrale d’Italia con sindrome di autismo. Voto 110, la tesi discussa venerdì mattina all’università Luiss, facoltà di scienze politiche, indirizzo amministrativo. Un grande traguardo.
«Non vedevo l’ora di arrivare in fondo, non ho avuto paura. Grazie a chi mi é stato vicino», gioisce il neo dottore. Il direttore generale dell’ateneo, Giovanni Lo Storto, é felice: «La diversità da noi é un valore. Un risultato straordinario. Con la tenacia dello studente e l’attenzione dei docenti si può arrivare ovunque». Oltre che dalla volontà, Francesco é stato sostenuto dal tutor Michele Gradoli nell’ambito di un progetto dell’università di viale Romania, obiettivo estrarre il meglio da ogni singolo in base alle attitudini. I genitori di Francesco hanno accettato il suo essere diverso appena hanno avuto la diagnosi: autismo ad alto funzionamento che significa possedere capacità cognitive elevate. Il problema sono le relazioni, la rigidità dei rapporti, ogni novità é fonte di ansia, c’è bisogno di ripetitività. Racconta la mamma, Rosa: «A 2 anni non riusciva a esprimersi. Non ci siamo nascosti nè vergognati, atteggiamento inconsapevole e umano di chi vorrebbe vedere il figlio normale. Siamo partiti subito con le terapie cognitivo comportamentali seguendo il consiglio del neuropsichiatra Gabriel Levi, spezzare l’anello dell’isolamento. Ora é in psicoterapia. Fino alla Luiss ha studiato sempre nella scuola pubblica». E se la famiglia non può pagare cure private? «Le speranze si assottigliano, per la Asl Francesco avrebbe avuto diritto a un’ora di terapia a settimana».