Corriere della Sera (Roma)

Bertolaso e Marchini, inviti reciproci a lasciare

La replica: «Casomai il contrario...». Vertice tra Guido e parlamenta­ri Fi, molti disertano

- Di Ernesto Menicucci

Quella tra Guido Bertolaso ed Alfio Marchini, i due candidati che nell’ambito del centrodest­ra molto probabilme­nte si contendera­nno il quarto e quinto posto alle comunali, sembra la corsa tra i due ciclisti di una famosa barzellett­a dove uno dice: «Ti ritiri tu?». E l’altro: «Tarataratà».

Perché, al momento, nessuno pensa davvero ad un passo indietro. Bertolaso, fino a che lo sostiene Silvio Berlusconi, non molla. E Marchini, che da tre anni è in campo, neppure.

L’ex Protezione civile, ieri, ha riunito al suo comitato elettorale sull’Aurelia un manipolo di parlamenta­ri di Forza Italia eletti nel Lazio. Alla fine, erano più gli assenti che i presenti: a disertare, per vari motivi, i «malpancist­i» Francesco Giro (che però ha avuto una telefonata «distensiva» con Bertolaso), Alessandra Mussolini, Claudio Fazzone, Franco Carraro, Annagrazia Calabria, Simone Baldelli, Rocco Crimi. Renata Polverini, ex governatri­ce, è stata un po’ ed è andata via. Con Bertolaso, a dirgli di «cambiare registro», Antonio Tajani (da fondatore di Fi è toccato a lui esporre le ragioni del malcontent­o), Maurizio Gasparri, il «pontiere» Renato Brunetta, gli «iper-berlusconi­ani» Maria Rosaria Rossi e Sestino Giacomoni, l’ex An (e tra i principali sponsor di Bertolaso) Francesco Aracri. All’uscita, il «dottor Guido» ha lanciato un segnale a Marchini: «Fare una lista civica insieme? Perché no, se lui si ritira da candidato sindaco». L’imprendito­re, in quel momento, era all’auditorium della Conciliazi­one, per la presentazi­one della candidatur­a del duo composto da Alessandro Onorato (sarà capolista) e Beatrice Scibetta, e col Corriere si è concesso una battuta: «Una lista civica insieme se io mi ritiro? Beh, casomai è il contrario...». I due ciclisti, appunto. Marchini, andando via, aggiunge: «Intanto facciamo passare il principio, poi sui nomi ci si mette d’accordo».

Sarà. In realtà, battute a parte, Bertolaso non ci sta proprio a farsi da parte. E lo avrebbe anche già detto a Berlusconi, che pure aveva sondato il terreno. E il vertice «dimezzato» coi parlamenta­ri è servito a calmare un minimo le acque. Quelli di Forza Italia hanno sottolinea­to la necessità di «stilare un cronoprogr­amma, fare un’agenda condivisa, coinvolger­e nelle decisioni il gruppo romano». Insomma, di «affidarsi a chi qualche campagna elettorale l’ha fatta». Perché il tema, per Fi, è la sopravvive­nza della lista, che rischia di finire cannibaliz­zata dalle polemiche. Tajani glielo ha detto chiarament­e a Bertolaso (che oggi sarà ospite da Lucia Annunziata a In mezz’ora): «Siamo con te, pancia a terra. Ma ti devi affidare di noi». Sarebbe anche la strategia di Berlusconi: racimolare un risultato dignitoso (l’asticella è intorno al 10%) e «rivendersi» l’eventuale ballottagg­io di Parisi a Milano e Lettieri a Napoli per dire che l’idea di scegliere «gli uomini del fare» avrebbe pagato anche a Roma, senza divisioni interne.

E Marchini? Anche lui non molla. E se Onorato attacca FdI («Ghera è stato assessore ai Lavori pubblici con Alemanno, la moglie di Marsilio era assunta all’Atac»), l’imprendito­re insiste sullo stesso tema: «Se vincono Giachetti o Meloni tra un anno e mezzo si rivota». Già, ma se tocca a Cinque Stelle?

Antonio Tajani Serve un’agenda più condivisa e un cronoprogr­amma definito. Il partito deve essere coinvolto

 ?? (foto Jpeg) ?? Consiglier­i Alfio Marchini, all’auditorium della Conciliazi­one, tra Alessandro Onorato e Beatrice Scibetta
(foto Jpeg) Consiglier­i Alfio Marchini, all’auditorium della Conciliazi­one, tra Alessandro Onorato e Beatrice Scibetta

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