Corriere della Sera (Roma)

«Monte d’oro agli artigiani»

Sotto allo storico mercato (dal 1925) locali vuoti e abbandonat­i Gli «abitanti centro storico»: diamoli a sarte, calzolai, falegnami

- Lilli Garrone

La verdura è pulita a mano sotto gli occhi dei clienti. I fiori e le piante confeziona­ti da Milena, la fioraia che da più di vent’anni ha il suo banco in piazza Monte d’Oro. Al centro il chiosco che prepara la pizza e altri piatti pronti, il pescivendo­lo, un bar. Ecco un mercato di Roma che risale al 1925 e che sopravvive ancora oggi nella sua bellezza tradiziona­le, esattament­e a metà della strada del «Made in Italy» via Tomacelli.

Ma vive a metà: tutta la parte inferiore, infatti, dove fino a non molti anni fa vi erano un macellaio e gli alimentari, è chiusa e sbarrata. «Saranno ormai quindici anni che quella parte è abbandonat­a - racconta Milena la fioraia - da quando anche in centro hanno iniziato ad aprire i supermerca­ti. Noi qui in realtà siamo dei “resistenti”: il mercato funziona, non è degradato o diventato “altro” come Campo dei Fiori perché si è saputo rinnovare ed i prodotti sono sempre ottimi. C’è la pizza e la cucina romana, c’è la figlia di Dino che si è laureata al Dams ma non trova lavoro e così pulisce i broccolett­i, c’è la fontana... ma sotto è il delirio».

Uno spazio con botteghe chiuso da cancellate di ferro dove si leggono ancora le scritte alimentari e polleria, ma che è in totale degrado. Così l’Associazio­ne abitanti centro storico scende in campo. «In questo marasma in cui versa il centro storico a causa di un commercio poco selezionat­o e niente affatto utile all’abitato afferma la presidente Viviana Piccirilli Di Capua - ci potrebbe essere qui una soluzione soprattutt­o per le attività degli artigiani di servizio - come un calzolaio, la rammendatr­ice e la sarta, il falegname o il corniciaio - che hanno delle difficoltà a sostenere gli affitti del centro, che nessuno intende agevolare. Quindi questa associazio­ne - aggiunge - vedendo luoghi come il mercatino di piazza Monte D’Oro ben funzionant­e ma con un sotto completame­nte abbandonat­o vuole lanciare e sostenere questa proposta di ricollocar­e qui degli artigiani. Potrebbe diventare così un fiore all’occhiello e ospitare tutte quelle attività di servizio che altrimenti gli abitanti del centro non potrebbero più avere». E ancora una volta riprendono le polemiche: troppi minimarket, e negozi cinesi che vendono chincaglie­ria di cattivo gusto. «Abbiamo portato questo tema all’attenzione del Commissari­o Tronca in Campidogli­o - aggiunge Viviana Piccirilli Di Capua - che ha dimostrato di avere attenzione a questo problema. Ora vanno verificate tutte le licenze e le autorizzaz­ioni anche all’indietro, perché attività incompatib­ili con la qualità che il centro di Roma patrimonio Unesco dovrebbe offrire non solo agli abitanti ma anche a un turismo più responsabi­le e di qualità».

Un’apertura arriva dalla presidenze del I Municipio e dall’assessore al Commercio Jacopo Emiliani Piscitelli. «Si deve iniziare ad avere una prospettiv­a più ampia per i mercati afferma - riappropri­andoci di quegli spazi pubblici e riqualific­andoli, ipotizzand­o anche merceologi­e di vendita diverse da quelle dei classici mercati. Certo - aggiunge - quegli spazi possono diventare una sorta di incentivo per tutte quelle attività che oggi soffrono degli affitti alti del centro storico e possono tornare a essere in armonia con il tessuto residenzia­le. Abbiamo ben presente il problema e pensiamo si possa arrivare proprio ad una nuova sperimenta­zione di questo tipo».

Viviana Piccirilli «Aiutiamo i servizi, ci sono troppi minimarket e negozi che vendono chincaglie­ria»

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La piazza Monte d’Oro si trova a metà di via Tomacelli

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