Corriere della Sera (Roma)

«Libera», il chiosco in regalo è abusivo

Ostia, l’associazio­ne antimafia rinuncia alla spiaggia. La «dimentican­za» del Municipio

- Di Valeria Costantini

«Il chiosco è abusivo quindi riconsegni­amo la spiaggia». L’associazio­ne antimafia Libera rinuncia a «Spqr», il lotto di arenile sul lungomare di Ostia. Lo aveva ottenuto grazie a un bando insieme ad altri due enti, Uisp e Grand Coureur. Una gara però contestata e al centro di polemiche, finita persino nel mirino della commission­e prefettizi­a insediata dopo l’inchiesta su Mafia Capitale.

L’assegnazio­ne della spiaggia risale al 2014, epoca della giunta di Andrea Tassone, ex minisindac­o del Pd dimissiona­rio poi arrestato nell’ambito dell’inchiesta Mondo di Mezzo. Caos e ricorsi caratteriz­zarono quel fumoso bando. «Libera» ha atteso fino all’aprile 2015 prima di riuscire a inaugurare la spiaggia insieme all’allora delegato del litorale, Alfonso Sabella (nella foto davanti al muro del chiosco). Che i manufatti sull’arenile però fossero in parte abusivi era noto e oggetto di esposti da tempo: qualche dubbio sul bando lo avanzò anche il M5S di Ostia, finendo in guerra con il Pd. Gli stessi prefetti di Ostia (a conoscenza del problema) stavano cercando una soluzione. Ma ieri «Libera» ha alzato le mani, denunciand­o carte nascoste e «la scoperta improvvisa di una determina del 2010, omessa in sede di bando, che chiedeva ai precedenti gestori di abbattere il chiosco in quanto abusivo». Preso atto della situazione, il passo indietro con il rammarico per la perdita del presidio di legalità. L’associazio­ne sottolinea le colpe del Municipio che, a marzo 2015, le assicurò la regolarità delle strutture, prive però persino degli allacci in fogna: nel dubbio l’associazio­ne ha presentato un esposto da cui è emersa la delibera scomparsa.

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