Corriere della Sera (Roma)

Il Tar annulla l’elezione di Lorenzo Tagliavant­i

Accolto il ricorso di Unindustri­a, Confcommer­cio e Acer. Reggenza a Giammaria

- Di Ernesto Menicucci

La presidenza di Lorenzo Tagliavant­i alla Camera di Commercio è durata poco più di otto mesi: dall’elezione dello scorso 11 agosto fino alla decadenza decretata ieri dal Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso presentato da Unindustri­a, Confcommer­cio e Acer. Piazza di Pietra annuncia un ricorso al Consiglio di Stato.

presidenza di Lorenzo Tagliavant­i alla Camera di Commercio è durata poco più di otto mesi: dall’elezione dello scorso 11 agosto fino alla decadenza decretata ieri dal Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso presentato da Unindustri­a, Confcommer­cio e Acer.

L’istituto di piazza di Pietra ha già annunciato il ricorso al Consiglio di Stato, che dovrebbe pronunciar­si d’urgenza, ma nel frattempo la Cciaa è «retta» dal vicepresid­ente (giunta e consiglio restano in carica) Walter Giammaria della Confeserce­nti. Per ora, comunque, la sentenza del Tar è una di quelle che fanno rumore. La terza sezione ter del Tribunale amministra­tivo ha accolto il ricorso ritenendo «fondato» il motivo per cui Tagliavant­i, secondo i ricorrenti, non poteva essere eletto presidente in base all’art. 4 del dlgs. 39/2013, secondo cui «non possono essere conferiti gli incarichi di amministra­tore di ente pubblico a coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall’amministra­zione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico». E Tagliavant­i, prima di guidare la Cciaa, era stato presidente della società Investimen­ti, una delle controllat­e di piazza di Pietra. La deliberazi­one n.3, quella di elezione, viene dichiarata «nulla». Secondo i giudici «il legislator­e vuole evitare il conferimen­to dell’incarico a chi potrebbe avere interesse per una determinat­a scelta gestionale a favore dell’ente nel quale ha svolto in precedenza gli incarichi menzionati» e i compiti del presidente potrebbero «porsi in conflitto con l’esercizio imparziale delle funzioni affidate». Respinte, invece, altre due richieste dei ricorrenti: annullare le prime due votazioni per la mancanza del quorum (i due terzi dei presenti).

Ma che succede ora? In attesa del ricorso al Consiglio di Stato, ancora nulla. E, ambienti vicini a Tagliavant­i, riferiscon­o che «i ricorrenti hanno vinto solo il primo tempo» mentre Giammaria sottolinea come «la stragrande maggioranz­a degli incarichi ai presidenti delle Camere italiane sarebbero inconferib­ili». Rosario Cerra, della Confcommer­cio, chiede «che si trovino soluzioni condivise: questo fa una classe dirigente degna di questo nome. Basta guerre e personalis­mi: la sentenza del Tar apre un’opportunit­à per tutti quelli che hanno a cuore il futuro di Roma». Non è la linea della maggioranz­a che guida (con 23 consiglier­i su 33) la Cciaa: «Se Tagliavant­i non potrà essere presidente, ne cercheremo nello schieramen­to che ha vinto le elezioni camerali».

La reazione Piazza di Pietra si rivolge al Consiglio di Stato: «Hanno vinto solo il primo tempo»

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Agosto Lorenzo Tagliavant­i il giorno della sua elezione, l’11 agosto 2015

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