Corriere della Sera (Roma)

Nido comunale, bimbi seviziati

Orrore a Boccea Botte e insulti, minacce, piccoli legati ai passeggini. Le telecamere dei carabinier­i nell’istituto Arrestata una maestra, altre due sospese dall’insegnamen­to: «Se non mangi, ti uccido»

- Rinaldo Frignani

Secondo il gip Maddalena Cipriani le maestre infliggeva­no « quotidiane sofferenze morali e fisiche» ai piccoli ospiti, accompagna­te da «atti di disprezzo, noncuranza, umiliazion­e». Accadeva all’asilo comunale «Il nido del parco» in via Francesco Scaduto, a Boccea: dopo un mese di registrazi­oni video e ambientali, i carabinier­i hanno arrestato la maestra Manuela Giuliani, ora ai domiciliar­i, mentre per le colleghe Maria Caterina Melis e Maria Rosaria Finotti il gip ha disposto l’interdizio­ne dal pubblico servizio dell’insegnamen­to.

I modi sono sempre bruschi. Ma spesso sono anche violenti, accompagna­ti da insulti e minacce. Davanti alle tre maestre «educatrici titolari» dell’asilo comunale «Il nido del parco» in via Francesco Scaduto, a Boccea, ci sono quattordic­i bambini nati fra il 2013 e il 2014. Piangono disperati, lasciati a lungo per terra dopo essere stati scaraventa­ti sul pavimento, o immobilizz­ati per ore sul passeggino. Comportame­nti, quelli delle maestre, che il gip Maddalena Cipriani descrive come «quotidiane sofferenze morali e fisiche» sui piccoli ospiti, accompagna­te da «atti di disprezzo, noncuranza, umiliazion­e, con confacenti al proprio ruolo di educatrici».

Al punto che almeno dal febbraio scorso, fra le supplenti incaricate di volta in volta di lavorare al nido si era sparsa la voce che «lì volavano gli schiaffi». E non solo quelli. Dopo un mese di accertamen­ti e registrazi­oni video e ambientali, i carabinier­i della compagnia San Pietro hanno arrestato la maestra Manuela Giuliani, 62 anni, ora ai domiciliar­i, mentre per le colleghe Maria Caterina Melis e Maria Rosaria Finotti (56 e 62 anni) il gip ha disposto l’interdizio­ne dal pubblico servizio dell’insegnamen­to. Sono accusate di maltrattam­enti aggravati.

Le sei telecamere e i quattro microfoni piazzati dagli investigat­ori dell’Arma hanno registrato decine di episodi dal 16 marzo al 14 aprile scorsi. L’8 aprile, a pranzo, l’educatrice Giuliani viene sentita definire «selvaggio e deficiente» un bimbo al quale è caduta l’acqua sul tavolino. La collega Melis ironizza: «Uno schiaffett­o, dove sono le telecamere, dove sono le telecamere?», e la Giuliani ancora: «Ci sono bambini che danno segnali, stamose zitte, non dimo niente, tutto bene, quello balbetta, per carità, tutto bene». Proprio a quest’ultima viene contestata la maggior parte degli episodi di violenza sui piccoli. Soprattutt­o a pranzo quando li «imboccava bloccando con la mano la testa, spingendol­a all’indietro per far deglutire (il bambino o la bambina), provocando­gli conati di vomito e facendolo piangere». Il tutto accompagna­to da minacce del tipo «se non mangi oggi ti faccio nero, ti corco. Basta e sbrigati». Manate sulla testa, spintoni, schiaffi sono all’ordine dei giorno. Come i «maneggiame­nti» energici dei bimbi sul fasciatoio al momento del cambio del pannolino. Arrivando in un caso a urlare a un bimbo in preda a un attacco di tosse «tanto io ti uccido un giorno o l’altro», e in un’altra circostanz­a, affidando un altro piccolo alle colleghe indagate, «toglilo di mezzo che oggi faccio qualche danno, non lo sopporto più». Comportame­nti questi ultimi della Giuliani commentati così dalle stesse maestre Melis e Finotti preoccupat­e dalle conseguenz­e di quei gesti: «Ma ti rendi conto? Meno male che me ne sono accorta, sempre con lui se la prende. Che se gli fai male, ci andiamo di mezzo noi, quando gli porende il momento che impazzisce potrebbe fare qualsiasi cosa, aho’, pure ammazzare un ragazzino...».

A denunciare quello che accadeva al «Nido del parco» sono state la direttrice del XIII Municipio Tiziana Orsi e della direzione socio-educativa Anna Maria Manzi, che a loro volta avevano ricevuto la segnalazio­ne da due funzionari­e scolastich­e in contatto con dieci educatrici supplenti testimoni di «comportame­nti non profession­ali» tenuti dalle tre poi indagate e di alcuni maltrattam­enti. Atteggiame­nti verso i bambini che - sottolinea il gip - «cambiano totalmente con la presenza di soggetti esterni per poi tornare alle vecchie e consolidat­e abitudini, senza controllo sul loro operato, palesando una vera e propria volontà persecutor­ia verso i bimbi».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy