Lazio, niente miracolo Prima sberla per Inzaghi
Marchetti evita il naufragio alla Lazio. Il tecnico: nel primo tempo dovevamo fare di più
Anche la Lazio deve arrendersi allo strapotere della Juventus (0-3). Per Simone Inzaghi, privo di molti titolari importanti, è arrivata ieri sera a Torino la prima sconfitta. Biancocelesti in dieci per l’espulsione di Patric.
L’effetto Inzaghi termina allo Juventus Stadium: Mandzukic nel primo tempo e una doppietta di Dybala (con un rigore) nel secondo fissano a 3-0 per la Juve il finale di una partita senza storia, chiusa dalla squadra di Allegri dopo 48’ (cioè dopo l’espulsione di Patric) con Marchetti protagonista assoluto, unico a salvarsi nel naufragio collettivo della Lazio.
Almeno cinque le super parate che forse testimoniano la voglia del portiere di strappare una convocazione per l’Europeo, al via a giugno in Francia. Ma che non riescono né a colmare per una sera il «gap» tra la Lazio, viva e ordinata però mai pericolosa nei pressi di Buffon, e la Juve schiacciasassi, né a tenere vivo il sogno Europa League di Simone Inzaghi: adesso il sesto posto è praticamente solo un miraggio.
L’unica speranza di tenere ancora accesa la corsa all’Europa è che stasera il Milan non riesca a vincere in casa contro il Carpi. Perché in caso di vittoria i rossoneri tornerebbero quasi imprendibili, a più 7 punti e con sole 4 giornate davanti, di fatto condannando la Lazio di Inzaghi a destarsi dal sogno di un aggancio in extremis. «Primo tempo equilibrato, anche se dovevamo fare di più. Poi, una volta subìto il gol e con la squadra in dieci, non c’è stata più storia. Il rigore alla Juventus si poteva anche non dare ma avremmo perso lo stesso».
Alla quale non è ancora chiaro se parteciperà Simone Inzaghi. Di sicuro la prestazione della squadra non dà al tecnico segnali incoraggianti: a parte Marchetti, senza dubbio miglior laziale in campo, la difesa non c’è, il centrocampo non regge l’urto e l’attacco, affidato a Djordjevic (inutile), Felipe Anderson (impalpabile) e Keita (solo volenteroso nella gara numero 100 in biancoceleste), non punge più. Niente miracoli, stavolta.