Corriere della Sera (Roma)

IL LIVELLO DI CIVILTÀ

- di Paolo Fallai pfallai

Bambini di uno, due anni, strattonat­i, schiaffegg­iati e forzati a mangiare. Bambini legati ai passeggini per ore e lasciati piangere. Si fa fatica a leggere i contenuti dell’inchiesta condotta dai carabinier­i sull’asilo comunale «Il nido nel parco» nel quartiere Aurelio. Tanto che l’arresto di una educatrice e la sospension­e di altre due appaiono come la reazione minima di una comunità a questi orrori. Tanto che la politica si è precipitat­a su questa vicenda, con le voci più diverse, concordi nel chiedere una rapida approvazio­ne della legge in discussion­e alla camera sugli educatori, invocare la costituzio­ne di parte civile del Comune contro le responsabi­li, fino alla richiesta di installare telecamere in tutti gli asili. Reazioni comprensib­ili e emotive. E non riusciamo neanche ad immaginare lo stato d’animo dei genitori di quei bambini. Facendo uno sforzo per allontanar­ci proprio da questa emotività, sono molte le consideraz­ioni che questa storia orribile suscita. La prima è la richiesta di un’istruttori­a completa e rapida che non lasci punti oscuri e porti i responsabi­li a pagare per le proprie colpe. La seconda è segnalare, come doveroso, il comportame­nto di quelle educatrici (molte supplenti) che hanno denunciato i fatti, affiancand­o le preoccupaz­ioni dei genitori. La terza è lo sconforto di una comunità che si vede minacciata anche in quegli ambiti che dovrebbero essere più protetti. Non c’è bisogno di un caso eclatante di cronaca perché Roma rifletta sulla rete dei propri asili, sulle liste d’attesa, sul destino di cinquemila educatrici precarie che dopo giugno non sanno quale sarà il loro destino. E che da anni chiedono di essere regolarizz­ate e per farsi ascoltare ormai salgono sui ponteggi e ci passano la notte. Riflettano i candidati sindaco su quale ruolo intendono assegnare alla rete dei nidi pubblici e alle risorse che sarà necessario destinare perché non si sfaldi e sappia offrire un servizio capace di affiancare le madri e i padri. Sappiano che una volta insediati in Campidogli­o, quelle educatrici e quei genitori dovranno incontrarl­i tutti i giorni e a quei bambini dovranno delle risposte concrete. Per fare due conti e tirare una linea orizzontal­e di risparmi non servono amministra­tori, basta saper fare di conto. Ma la politica non può essere solo algebrica, deve saper intercetta­re i bisogni di una comunità e stabilire il livello di civiltà che si vuole assicurare. Si vota anche su questo.

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