IL LIVELLO DI CIVILTÀ
Bambini di uno, due anni, strattonati, schiaffeggiati e forzati a mangiare. Bambini legati ai passeggini per ore e lasciati piangere. Si fa fatica a leggere i contenuti dell’inchiesta condotta dai carabinieri sull’asilo comunale «Il nido nel parco» nel quartiere Aurelio. Tanto che l’arresto di una educatrice e la sospensione di altre due appaiono come la reazione minima di una comunità a questi orrori. Tanto che la politica si è precipitata su questa vicenda, con le voci più diverse, concordi nel chiedere una rapida approvazione della legge in discussione alla camera sugli educatori, invocare la costituzione di parte civile del Comune contro le responsabili, fino alla richiesta di installare telecamere in tutti gli asili. Reazioni comprensibili e emotive. E non riusciamo neanche ad immaginare lo stato d’animo dei genitori di quei bambini. Facendo uno sforzo per allontanarci proprio da questa emotività, sono molte le considerazioni che questa storia orribile suscita. La prima è la richiesta di un’istruttoria completa e rapida che non lasci punti oscuri e porti i responsabili a pagare per le proprie colpe. La seconda è segnalare, come doveroso, il comportamento di quelle educatrici (molte supplenti) che hanno denunciato i fatti, affiancando le preoccupazioni dei genitori. La terza è lo sconforto di una comunità che si vede minacciata anche in quegli ambiti che dovrebbero essere più protetti. Non c’è bisogno di un caso eclatante di cronaca perché Roma rifletta sulla rete dei propri asili, sulle liste d’attesa, sul destino di cinquemila educatrici precarie che dopo giugno non sanno quale sarà il loro destino. E che da anni chiedono di essere regolarizzate e per farsi ascoltare ormai salgono sui ponteggi e ci passano la notte. Riflettano i candidati sindaco su quale ruolo intendono assegnare alla rete dei nidi pubblici e alle risorse che sarà necessario destinare perché non si sfaldi e sappia offrire un servizio capace di affiancare le madri e i padri. Sappiano che una volta insediati in Campidoglio, quelle educatrici e quei genitori dovranno incontrarli tutti i giorni e a quei bambini dovranno delle risposte concrete. Per fare due conti e tirare una linea orizzontale di risparmi non servono amministratori, basta saper fare di conto. Ma la politica non può essere solo algebrica, deve saper intercettare i bisogni di una comunità e stabilire il livello di civiltà che si vuole assicurare. Si vota anche su questo.