Corriere della Sera (Roma)

Spiagge di Ostia, bandi bocciati

- Di Valeria Costantini

L’Anac ha bocciato il bando per le spiagge di Ostia: «Profili di illegittim­ità e significat­ive anomalie - è stato sottolinea­to - che costituisc­ono elementi sintomatic­i dei fattori di rischio di corruzione».

La gara sotto accusa nell’istruttori­a dell’Autorità Anticorruz­ione è quella che, a febbraio 2014, decretò l’assegnazio­ne triennale di 8 spiagge libere di Ostia. Un bando voluto dall’amministra­zione allora guidata da Andrea Tassone (Pd), dimissiona­rio e poi arrestato nell’inchiesta Mafia Capitale. Tra ricorsi e caos, già due anni fa le polemiche furono infuocate. La stessa commission­e prefettizi­a che vagliò lo scioglimen­to della Capitale si sorprese della scarsa presenza di imprendito­ri interessat­i a una gara così appetibile. Ma l’Autorithy presieduta da Raffaele Cantone è andata oltre e rilevato diverse irregolari­tà: mancanza del valor e economico delle concession­i, certificaz­ioni antimafia non pervenute e violazioni delle regole degli appalti.

L’indagine è partita da un esposto del novembre scorso da parte di un’associazio­ne di Ostia sull’affidament­o della spiaggia numero 8: è il lido assegnato a Uisp e all’associazio­ne antimafia Libera che, 24 ore prima della notizia sull’istruttori­a, ha riconsegna­to la spiaggia per le violazioni riscontrat­e e di cui – ha specificat­o - non era a conoscenza. L’Anac ha acceso un riflettore e chiesto i fascicoli a Campidogli­o e X Municipio. Lunga la lista delle illegittim­ità emerse: alcune - secondo indagine - erano state riscontrat­e dal segretario generale del Campidogli­o (le date risalgono al gennaio 2015) che, però, non sembrò porre in essere «misure correttive». Mancava, tra i requisiti di gara, ad esempio il valore stesso del lotto, su cui si basava sia l’eventuale guadagno dei gestori sia il loro progetto economico. Generici i requisiti dei partecipan­ti, atti a garantire la gestione di un bene così pre- zioso, in cui dovevano esser inseriti anche lavori di manutenzio­ne e ripristino dei chioschi.

Carente, in questo senso, anche la certificaz­ione sui casellari giudiziari dei soggetti in gara: l’Anac rileva come il X Municipio non gli avesse nemmeno denunciato l’esclusione di 4 cooperativ­e per le false dichiarazi­oni riportate. Poi: una commission­e di gara di cui non sono attestati eventuali conflitti d’interesse, l’assenza del codice identifica­tivo per la tracciabil­ità dei flussi di denaro. Vista l’irregolari­tà dell’intera gara, l’Anac ha rilevato come alcuni aspetti segnalati nell’esposto siano superati, ma ha chiesto comunque chiariment­i al X Municipio sulle prestazion­i per la spiaggia numero 8: insomma se Uisp/Libera abbiano spiegato quali attività avrebbero svolto sul lido contestato. I prefetti che guidano il Municipio sciolto per mafia, sono al lavoro da mesi sui temi rilevati da Cantone. E sulle concession­i balneari, tra abusi e sequestri, sono 60 anni di immobilism­o.

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Lido Una delle spiagge di Ostia: da mesi il litorale è sotto la lente d’ingrandime­nto dell’Autorità Anticorruz­ione

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