Alemanno: «Ecco il mio contratto»
Una perizia sulle intercettazioni che chiamano in causa per corruzione e finanziamento illecito Gianni Alemanno. Il presidente della seconda sezione del Tribunale ha incaricato un esperto di effettuare verifiche sulle intercettazioni raccolte dal Ros per Mafia Capitale. Seduto accanto al difensore, Francesca Coppi, Alemanno - indisturbato (nemmeno un cronista era in aula) - ha ascoltato la testimonianza dei finanzieri che, all’epoca, indagarono su 77mila euro di compenso versati dalla fondazione Nuova Italia all’ex sindaco (era la seconda metà del 2013, poco dopo l’insediamento della giunta Marino). I difensori hanno prodotto sia il contratto di consulenza che lo legava alla Nuova Italia sia le fatture per quei pagamenti. In quel periodo l’ex sindaco aveva aperto una partita Iva che gli permetteva di emettere fattura a fronte di consulenze/prestazioni. Il finanziere spiega che, tuttavia, aveva destato perplessità la genericità di quei documenti fiscali dai quali era impossibile ricavare il tipo di prestazione effettuata. L’ex sindaco è anche accusato di aver preso denaro dalle coop di sinistra, vale a dire dalla «29 giugno» di Salvatore Buzzi: 125mila euro per compiere - secondo i pm Cascini, Ielo e Tescaroli - «atti contrari ai doveri d’ufficio».