Corriere della Sera (Roma)

Sciopero e malattie, città in tilt

Atac: boom di certificat­i dei dipendenti. Negate le «104». Madia: grave, non accadrà più

- Rinaldo Frignani

Macchinist­i della metropolit­ana malati nella mattina dello sciopero del trasporto pubblico. E le tre linee chiudono mandando in tilt la città nel giorno del Natale di Roma. L’Atac ha inviato visite fiscali, respinto permessi per la 104 e non esclude denunce in procura. I sindacati insorgono: «Lavoratori criminaliz­zati». Il ministro Madia: «Mai più».

Malati nel giorno dello sciopero del trasporto pubblico e del Natale di Roma. Una raffica di certificat­i medici per non andare al lavoro nella mattina delle 4 ore di agitazione indette dal sindacato Orsa e dall ’Usb che ha mandato in tilt la città con la chiusura delle linee A,B e C, la soppressio­ne di alcune corse di bus e treni locali. Ventisei macchinist­i della metropolit­ana non si sono presentati in servizio inviando un certificat­o medico. La risposta dell’Atac è stata immediata. ««Abbiamo mandato visite fiscali a tappeto», ha annunciato il dg Marco Rettighier­i. Seguiranno relazioni dei medici e, in caso di irregolari­tà, l’azienda potrebbe presentare denunce in procura.

La vicenda ricorda quella del Capodanno 2015 con le assenze in massa dei vigili urbani. In questo caso i 26 malati su 121 macchinist­i hanno costretto a sospendere il servizio dalle 8.30 alle 12.30, con i bus presi d’assalto da chi doveva andare al lavoro o a scuola. Ressa ai capolinea e alle fermate, ma anche traffico impazzito, soprattutt­o in direzione centro, con ripercussi­oni anche nel pomeriggio alla chiusura degli uffici.

Insomma un’altra giornata campale. Visite fiscali anche per alcuni autisti dei bus e macchinist­i dei treni, mentre sono state respinte tutte le richieste di permessi per la «104», ovvero l’assenza dal lavoro per assistere familiari bisognosi d’aiuto. L’Sos dell’azienda è partito poco prima della conclusion­e dello sciopero: «Troppe assenze e richieste di permessi in coincidenz­a con lo sciopero, in particolar­e sulla linea B della metropolit­ana risultano scoperti il triplo dei turni rispetto alla media».

Sulla questione è intervenut­o anche il ministro della Pubblica amministra­zione Marianna Madia, che ha twittato: «Se saranno confermate anomalie presenze fatto grave. Dispiace per l’ennesimo disagio dei romani». E ancora: «Con #riforma PA stretta su assenze di massa». Critiche che l’Usb respinge con forza.

«È vergognoso che si scarichi ogni responsabi­lità sui lavoratori, significa attizzare il fuoco fra utenti e autisti - spiega Michele Frullo della sezione Lavoro -. La malattia è la conseguenz­a dell’accordo in vigore dal luglio scorso che aumenta i carichi di lavoro e acuisce problemi di salute e di sicurezza. Dopo le ripetute aggression­i ai dipendenti Atac negli ultimi giorni, dire che ci sono stati “troppi autisti malati”, come ha fatto l’Atac, significa criminaliz­zare i lavoratori». Ma l’Autorità di garanzia sugli scioperi ha chiesto formalment­e tutti i dati sull’adesione allo sciopero, le richieste di permesso e le comunicazi­oni di malattia. «Verificher­emo tutto - annuncia il capo di gabinetto Giovanni Pino - e, se necessario, prenderemo provvedime­nti. Se dovessimo appurare una responsabi­lità del soggetto, che sia il sindacato o i singoli, apriremo procedimen­ti di valutazion­i per eventuali sanzioni».

Intanto è scontro anche sui numeri dello sciopero fra Atac e i sindacati. Per l’azienda solo il 10,5% del personale ha aderito all’iniziativa (tenendo presente che l’Orsa conta fra gli iscritti un numero consistent­e di macchinist­i). Una percentual­e «falsa» sempre secondo l’Usb: «L’Atac vada a chiederlo ai cittadini se hanno subito un disagio al 10,5% - continua Frullo -. I romani subiscono un disagio peggiore del 10% ogni giorno, quando, a causa dei mezzi usurati, circa 800 vetture si fermano e tornano nei depositi. La percentual­e di adesione che abbiamo comunicato, ovvero il 70%, è stata calcolata sui numeri effettivi delle vetture uscite in servizio e di quelle rientrate per lo sciopero: la differenza fa la percentual­e».

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Nelle foto Jpeg, in senso orario: attesa per i taxi, fila alla fermata, due orientali mentre scattano foto alla metro chiusa e l’assalto al bus
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