Maltrattamenti all’asilo nido Bidelle nel mirino
Dopo le maestre, nel mirino le assistenti per insulti ai bambini Le intercettazioni: «Mi stai sui c...!» «Non vi dobbiamo pulire il c...»
Ci sono anche alcune bidelle nel mirino degli investigatori per la vicenda dei maltrattamenti nell’asilo nido di Boccea costati già gli arresti domiciliari a un’educatrice e la sospensione dall’insegnamento a due colleghe. Alcune assistenti hanno insultato i bambini, altre non hanno taciuto su cosa avevano visto.
C’è chi non ha controllato l’operato delle tre educatrici titolari dell’asilo «Il nido del parco» a Boccea. Chi ha fatto finta di niente o ha pensato di dare loro un’altra opportunità, tenendo sempre all’oscuro i genitori dei piccoli ospiti. Ma c’è anche chi ha assistito - in alcuni casi partecipato - ai maltrattamenti subìti dai bambini e non è intervenuto per bloccarli. O quantomeno denunciarli. Complici, insomma, che potrebbero ora finire sotto indagine insieme con Manuela Giuliani (ai domiciliari), e le sue colleghe Maria Caterina Melis e Maria Rosaria Finotti (sospese dall’insegnamento). Si tratta in particolare di alcune - almeno due, ma potrebbero essere quattro - assistenti scolastiche che compaiono nei video registrati dalle telecamere nascoste dai carabinieri nell’asilo di via Scaduto. Una apost rofa con insulti un bambino di appena due anni «colpevole» secondo lei di correre verso la porta finestra di una stanza che la bidella sta pulendo con una collega per raggiungere il giardino. «Ma che davvero, già mi stai sui c.......! Levati, vai fuori!», grida l’assistente al piccolo che poi parlando con l’educatrice Melis aggiunge «fate qualcosa non è che vi dobbiamo pulire il c...».
Il gip Maddalena Cipriani sottolinea, riprendendo le informative dei carabinieri della compagnia San Pietro, come la bidella in questione «è solita urlare nei vari ambienti frequentati anche dai bambini, anche solo per rispondere ai suoi colleghi». In un’altra circostanza gli investigatori dell’Arma rilevano invece come i bambini che riposano nel primo pomeriggio nella «stanza del sonno» vengano controllati solo da una supplente e a volte anche da un’altra bidella non autorizzata a questo compito. Ma nonostante questo, l’irregolarità palese non viene comunicata a chi di dovere.
Ed è proprio questo uno dei punti da chiarire nell’indagine per maltrattamenti, visto che le educatrici supplenti - una decina - che sono state sentite dai carabinieri hanno riferito di comportamenti non consoni con il ruolo ricoperto dalle colleghe titolari fin dalla fine del 2015, senza che nessuno della direzione scolastica sia mai intervenuto per prendere provvedimenti. Un’altra bidella assiste alle modalità della Giuliani di imboccare a forza un bimbo tirandogli indietro la testa, un’altra ancora ascolta le lamentele della stessa educatrice dopo che quest’ultima ha «lanciato» un piccolo sul fasciatoio. E non riferisce l’accaduto. Come anche le «altre persone» indicate dai carabinieri mentre parlano con la Giuliani che ha appena scosso «con forza i bambini sulle sedie, facendoli piangere o per accelerare il pranzo tira indietro la testa dei bimbi imboccandoli ripetutamente».