Corriere della Sera (Roma)

L’assassino di Susy e le celtiche A Corcolle contro gli immigrati

L’uxoricidio di Lunghezza, le minacce alla moglie: «Se mi lasci, uccido nostro figlio»

- Rinaldo Frignani

Nell’autunno 2014 in un’intervista alla trasmissio­ne «Piazza Pulita» su La7 dopo le aggression­i agli autisti dell’Atac a Corcolle e le spedizioni punitive contro gli immigrati, Augusto Nuccetelli era comparso a torso nudo all’ingresso di un bar del quartiere, con croci celtiche e motti fascisti tatuati dappertutt­o. «Se danno fastidio a una ragazza io li ammazzo», aveva detto ai microfoni riferendos­i agli stranieri che vivevano a Corcolle. Nessuno poteva immaginare che quelle stesse minacce l’ex candidato del Movimento per l’Autonomia all’VIII Municipio le aveva rivolte anche alla seconda moglie, «Susy» Finizio, uccisa l’altro ieri a colpi di pistola proprio da Nuccetelli in un bar a Lunghezza.

«L’ha fatta vivere in pratica segregata per anni - raccontano i cugini della vittima, che gestiscono un altro bar in via Genzano, all’Appio - e ogni volta che lei cercava in qualche modo di ribellarsi, di staccarsi da quell’uomo, lui le ricordava sempre che le avrebbe ammazzato il figlio per farle capire, le diceva, “cosa significa soffrire”». Nuccetelli, abruzzese della Marsica, venditore di panini con un passato da fabbro e qualche precedente per furto e lesioni, si trova ora rinchiuso a Regina Coeli accusato di omicidio volontario. Domani il provvedime­nto dovrebbe essere convalidat­o dal gip, ma le indagini intanto proseguono su più fronti. La polizia vuole soprattutt­o scoprire dove il cinquanten­ne abbia preso la Magnum con la matricola abrasa con la quale ha sparato quattro colpi contro la moglie, che da pochi giorni lo aveva lasciato dopo aver scoperto l’ultimo tradimento andando a vivere dalla madre a Lunghezza. Il killer, reo confesso, ha anche altri due figli più grandi avuti da un precedente matrimonio.

«Susy non era libera di fare nulla, nemmeno di curarsi un po’, di incontrare gente - dicono ancora i parenti -, lui invece faceva come voleva. Ma da quando il padre di lei era morto un mese fa, Assunta (il vero nome della vittima) lo aveva finalmente allontanat­o. E lui gliel’ha fatta pagare subito».

Annunziata, la madre di Susy, che mercoledì sera si è precipitat­a sul luogo dell’omicidio, ha raccontato alla polizia di essere convinta da tempo che «prima o poi Susy avrebbe fatto una brutta fine. Lo sapevo che finiva così. Povera figlia mia, quant’era buona e brava. A pranzo mi aveva cucinato le fettuccine». Il figlio diciassett­enne della coppia è tuttora sotto choc, la madre è morta, il padre è in carcere. Dopo essere stato sentito dagli agenti della Squadra mobile il giovane è stato affidato ad alcuni parenti della mamma.

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