TULLIO SOLENGHI AI ROMANI «AMATE DI PIÙ LA NOSTRA CITTA»
Caro Conti a due mesi dalle elezioni che ci consegneranno il nuovo sindaco di Roma assistiamo al turbinio di candidature, alleanze, accorpamenti, defezioni, ripensamenti e conseguenti ricandidature, insomma a tutto il repertorio di quella compagnia d’operetta che è ormai diventata la politica nostrana. Il cittadino pretende ora a pieno diritto programmi chiari, persone oneste, scelte etiche, insomma garanzie e soprattutto discontinuità. Parallelamente credo però che anche il cittadino debba operare un sano esame di coscienza. Lo dico da romano acquisito, ma che da 30 anni ormai adora questa città. Voglio menzionare due esempi di inciviltà. Il primo riguarda la splendida piazza Farnese, sempre più spesso ridotta a un parcheggio a cielo aperto, due giorni fa ho contato venti auto in sosta, tra auto blu, private, o furgoni merci. Uno sfregio a un luogo magico. L’altro sfregio riguarda la Cassia Veientana, le cui piazzuole di sosta vengono ridotte regolarmente dall’inciviltà degli automobilisti a delle vere e proprie discariche, ci ho visto perfino materassi, televisori, cucine a gas.... Se non riusciremo ad affrancarci da questi semplici episodi dell’inciviltà del quotidiano, sarà difficile per chiunque far uscire dal tunnel la città più bella del mondo.
Tullio Solenghi
Mi scuso per i tagli. Grazie per la sua dichiarazione di amore per Roma che è anche un manifesto di civiltà rivolto a tutti i romani.
pconti@corriere.it