Corriere della Sera (Roma)

Zeichen, la battaglia per l’ultimo poeta di Roma

Una casa e la legge Bacchelli, le istituzion­i in che conto tengono la cultura

- Di Franco Cordelli

All’improvviso si sono posti l’uno di fronte all’altro due schieramen­ti. Tutti e due combattono la stessa battaglia per Valentino Zeichen. L’ultimo «poeta di Roma» (è una definizion­e che credo legittima).

Valentino Zeichen giace attualment­e, indifeso, in un letto del San Camillo. Le notizie sulla sua salute non sono cattive, sta lentamente migliorand­o – da domenica. Oggi potrebbero già trasferirl­o in un centro di riabilitaz­ione. Il problema è: cosa farà dopo, quando tornerà a casa? In questo momento la sua mobilità è ridotta, il conto in banca non è mai stato il suo forte. I due schieramen­ti si distinguon­o per una implicita competitiv­ità: chi tra noi gli è più amico? Ma anche, un poco, chi tra noi ha l’anima più bella? Valentino è assistito dalla figlia Marta, che forse potrebbe accoglierl­o a casa sua. Ma alcuni dicono: «No, lui non è tipo da cedere di un millimetro, la sua scelta è stata sempre di vivere nella casa (baracca) abusiva del Borghetto Flaminio». E insistono: si potrebbe chiedere la legge Bacchelli. Ma di questa legge (ne sono testimone) Zeichen non ha mai voluto usufruire – per orgoglio, per coerenza a uno stile di vita. L’altro schieramen­to incalza con la tesi opposta. Sì, va bene, Valentino non ha mai voluto cambiare casa, neppure quando ne ha avuto l’opportunit­à; tantomeno, come si è appena detto, pensava alla Bacchelli, quasi ne disdegnava l’idea. Ma (così continua) ora è indebolito, potrebbe non avere l’agilità che lo ha sin qui sostenuto, è stupido non forzargli, almeno un poco, la mano. In effetti, aggiungo, non possiamo sapere come reagirebbe ove si rendessero possibili l’una e l’altra cosa, la casa e la Bacchelli – o almeno una delle due opportunit­à. La cosa migliore allora sarebbe spostare il problema, ossia metterlo nelle mani di chi avrebbe la facoltà di decidere e di ottenere. Vale a dire la comunità non già degli amici ma delle istituzion­i. Mettiamo alla prova, per così dire, le istituzion­i. In che conto esse tengono la poesia, anzi la cultura, la sua stessa sopravvive­nza? Facciano loro, le istituzion­i, risolvano il problema. Poi, quando Valentino sarà guarito, sarà lui a decidere, sarà lui a valutare se stesso di fronte alla nuova occorrenza.

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Autore Il poeta Valentino Zeichen. Foto piccola: la sua casa-baracca al Borghetto Flaminio

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