Corriere della Sera (Roma)

UNA NIPOTINA DI 9 ANNI E LA MEMORIA DEL 16 OTTOBRE

- pconti@corrriere.it Una città, mille domande di Paolo Conti

Caro Conti, tenevo a dirle che nel weekend scorso ho ospitato una mia nipotina, di anni 9, che è venuta a visitare la nostra famiglia e a vedere la città di Roma per la prima volta. Passando vicino all’Antico Ghetto, abbiamo sentito il dovere di spiegarle che tanti anni prima più di 1200 persone, uomini, donne e bambini, sono stati strappati ai loro affetti, alle loro case, ai loro oggetti, alla città e portati lontano in un campo di concentram­ento. Solo 16 tornarono, e tra questi, solo una donna: Settimia Spizzichin­o, cui oggi è dedicato un bellissimo ponte. Pur non essendo romani, né ebrei, abbiamo ritenuto doveroso nei confronti delle nuove generazion­i ricordare un evento che rappresent­a una ferita indelebile della nostra città e dell’umanità. Tutto ciò per dirle che il giorno dopo ho letto con piacere il suo breve editoriale sulla proposta di proclamare solennemen­te il 16 ottobre una giornata di lutto cittadino e apprezzo l’attenzione che il Corriere, anche attraverso di lei, ha nel trasmetter­e la memoria dell’Olocausto.

Alessio C.

Caro lettore, il Corriere della Sera da sempre presta grande attenzione alla Memoria. Il mio è stato solo un piccolo contributo alla battaglia cominciata grazie a Pierluigi Battista (e ringrazio molto Furio Colombo per il suo intervento di mercoledì 19). Credo che la proclamazi­one del lutto cittadino per il 16 ottobre renderebbe migliore questa nostra città.

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