Corriere della Sera (Roma)

Sorrentino: Raggi non guarda al futuro Ma per Bergamo «la sindaca ha le lenti giuste»

LO SCONTRO TRA REGISTA E ASSESSORE

- Arzilli

Paolo Sorrentino attacca e il Campidogli­o risponde, l’argomento è la gestione di Roma da parte dell’amministra­zione Cinque Stelle. Che il regista premio Oscar con «La Grande Bellezza» — nell’intervista rilasciata ieri al Corriere — non esita a definire «claudicant­e» e cieca nel «no» da parte di Raggi alle Olimpiadi del 2024. «I Cinque Stelle non mi con- vincono per niente. Mi preoccupan­o», ha detto Sorrentino. E’ un durissimo attacco da parte di uno degli italiani attualment­e più celebri al mondo: l’Oscar conquistat­o con un film su Roma — ma pure la serie «The Young Pope» completame­nte ambientata in Vaticano —, ha naturalmen­te eletto il regista, napoletano ma cittadino onorario di Roma, a interfacci­a della Capitale con l’estero. E’ una questione di immagine, quindi.

Opposto il punto di vista del Campidogli­o. Nessuno ci tiene a entrare in conflitto con un premio Oscar. Ma a Sorrentino risponde Luca Bergamo, assessore alla Cultura della giunta Raggi nonché fan del regista: «Adoro i suoi film, ma non sono d’accordo con lui. Qui stiamo guardando al futuro, proprio con le lenti di chi sa di dover costruire nuove strade per superare i problemi lasciati dalle amministra­zioni passate. Il no della sindaca Raggi ai Giochi? Non è stato per paura del futuro, al contrario». Il problema, però, è che l’opinione di Sorrentino pesa eccome.

Se ci fosse un copyright sulle immagini di Roma che negli ultimi due anni hanno fatto il giro del mondo, quella firma sarebbe di Paolo Sorrentino. Che è napoletano del Vomero, sì, ma che dal suo attico su piazza Vittorio — un periscopio piazzato sul palazzo ottocentes­co disegnato dall’architetto Gaetano Koch — ha una delle migliori visuali della città. Da là il premio Oscar per «La Grande Bellezza» si è ispirato per la serie Sky « The Young Pope» con Jude Law, altro racconto Roma. E dall’alto il regista del «Il Divo» — film su Giulio Andreotti e sulla gestione del potere nei palazzi romani — osserva la piazza dove abita da qualche anno e, un po’ più lontano, pure il Campidogli­o sul quale è issata la bandiera M5S di Virginia Raggi. «I Cinque Stelle non mi convincono per niente. Mi preoccupan­o — ha detto ieri nell’intervista al Corriere di Aldo Cazzullo —. Dare addosso a un altro è molto più facile che costruire qualcosa: mi pare un’ingenuità non da poco che se ne accorgano solo adesso. Ammiro la meraviglio­sa capacità di sopravvive­nza di Roma. Ma sono avvilito dalla sua gestione così claudicant­e. Abito in un quartiere vivace, piazza Vittorio. Quando la degenerazi­one arriva, si percepisce subito. La sporcizia, la criminalit­à». Un attacco sferrato su più questioni che, secondo Sorrentino, confluisco­no in un’inquietant­e visione di futuro per la città. Bocciato l’imprinting politico dell’amministra­zione, stigmatizz­ata la gestione «claudicant­e» della città, definito cieco il «no» di Raggi alle Olimpiadi 2024, progetto per il quale il 46enne regista aveva girato la clip di lancio candidatur­a. « Mi fa uscire pazzo che una donna più giovane di me come Virginia Raggi sia contro i Giochi olimpici. Come fa una trentenne a non guardare al futuro?».

La lettura dell’assessore alla Cultura della giunta Raggi è opposta, al netto della stima per il premio Oscar. «Adoro molti film di Sorrentino e il Divo campeggia nel mio personale Pantheon, ma non sono d’accordo — dice Luca Bergamo —. Qui stiamo guardando al futuro, proprio con le lenti di chi sa di dover costruire nuove strade perché quelle disponibil­i non consentono di superare gli ostacoli, enormi, lasciati in eredità dal passato ed allo stesso tempo è costretto a camminarvi sopra». E ancora, sul «no» ai Giochi: «Dire no alle Olimpiadi a Roma non è paura del futuro. Al contrario, è essere consapevol­i che il futuro di cui la città ha disperato bisogno poggia su basi nuove — spiega Bergamo —. Non più sul mattone come leva finanziari­a, non solo attraverso grandi eventi che fanno immagine ma pochissima redistribu­zione. Neanche la velocità in sé può essere presa come misura del moderno. Secondo me, il coraggio di inventare il futuro richiede oggi la responsabi­lità di mettere in discussion­e quelle presunte verità su cui si è poggiato un modello di sviluppo che in trent’anni ha prodotto nuove enormi ineguaglia­nze e l’indebitame­nto di cui siamo ostaggio». Il problema, però, è spiegarlo al mondo: se la cultura è una delle chiavi per riaccender­e la città e un premio Oscar un’interfacci­a fondamenta­le con il mondo, toccherà convincere anche Sorrentino.

Mi fa uscire pazzo che una donna più giovane di me come Raggi sia contro l’Olimpiade Come fa, a trent’anni, a non guardare al futuro? Esquilino Il cineasta vive da anni nel rione Esquilino, in piazza Vittorio

 ??  ?? Premio Oscar Paolo Sorrentino
Premio Oscar Paolo Sorrentino
 ??  ?? La statuetta La vittoria dell’Oscar (2014) con La grande bellezza
La statuetta La vittoria dell’Oscar (2014) con La grande bellezza
 ??  ?? The Young Pope Sorrentino durante le riprese della fortunata serie
The Young Pope Sorrentino durante le riprese della fortunata serie
 ??  ?? Cittadino di Roma Nel 2014 Sorrentino è diventato cittadino onorario
Cittadino di Roma Nel 2014 Sorrentino è diventato cittadino onorario

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy