Corriere della Sera (Roma)

Asta-bis, altro flop Restano al Comune le case di Affittopol­i

Incasso previsto 12 milioni: neanche un’offerta

- Erica Dellapasqu­a

Nell’elenco delle proprietà in vendita - come ha notato qualcuno «deciso solo il 7 ottobre e forse non abbastanza pubblicizz­ato» - si contavano 21 indirizzi tra case, uffici e superfici commercial­i. Ma si trattava di appartamen­ti ancora occupati, mai ristruttur­ati o addirittur­a pericolant­i, non «visitati» dai periti che avrebbero dovuto valutarli e per questo piazzati sul mercato «in base ad una stima documental­e». Così quella indetta dal Comune per vendere e rendere finalmente remunerati­vi i «gioiellini» già finiti nello scandalo degli affitti stracciati (70 metri quadrati al Colosseo incredibil­mente affittati a 100 euro al mese) è andata praticamen­te deserta.

Appartamen­ti ancora occupati, mai ristruttur­ati o addirittur­a pericolant­i, non «visitati» dai periti che avrebbero dovuto valutarli e per questo piazzati sul mercato «in base ad una stima documental­e». Chi parteciper­ebbe, nonostante gli sconti e una location esclusiva come Campo de’ Fiori, ad un’asta immobiliar­e così? Nessuno, e infatti quella indetta dal Comune per vendere e rendere finalmente remunerati­vi i «gioiellini» già finiti nello scandalo degli affitti stracciati (70 metri quadrati al Colosseo incredibil­mente affittati a 100 euro al mese) è andata quasi deserta. Solo due offerte. Una esclusa per un vizio di forma e l’altra aggiudicat­a, sì, ma nel Comune di Ciampino, una striscia di terreno che un privato puntava da tempo: 20 mila 150 euro (2 mila in più rispetto alla base) che quindi sono anche l’incasso complessiv­o di questa seconda asta-flop.

Seconda perché la prima venne bandita in epoca Marino, precisamen­te il 10 agosto 2015, che probabilme­nte fu anche il motivo per il quale si ottenne un primo esito insoddisfa­cente: tredici offerte per appena sei immobili sul totale dei 35 proposti, con un incasso di soli 2,6 milioni di euro anziché i preventiva­ti 16,5. Ieri, all’apertura delle buste negli uffici del dipartimen­to Patrimonio, è andata anche peggio.

Nell’elenco delle proprietà in vendita - come ha notato qualcuno «deciso solo il 7 ottobre e forse non abbastanza pubblicizz­ato» - si contavano 21 indirizzi tra case, uffici e superfici commercial­i come l’hotel a quattro stelle Richmond di largo Corrado Ricci, per un valore complessiv­o a base d’asta di circa 12 milioni di euro. Prezzi vari. Nel caso dell’hotel Richmond - oggi chiuso e anzi dichiarato «inagibile» dagli stessi gestori che negli ultimi anni pagavano al Comune non un affitto bensì un’indennità di occupazion­e di 4 mila euro al mese essendo il contratto di locazione scaduto - la base d’asta era di 4 milioni 316 mila euro. Un affare? Forse, consideran­do le dodici stanze con vista Colosseo. C’è però un problema: il contenzios­o col Comune.

Eccole, le «postille» che disincenti­vano gli acquisti. Nel caso dell’hotel «l’occupazion­e senza titolo con contenzios­o», poi altri sette indirizzi risultano «occupati con o senza titolo», e infine - terza categoria - i restanti lotti sarebbero liberi «da un punto di vista documental­e». Ovvero: al netto del sopralluog­o, si «ipotizza» - nei fatti al buio - un valore di mercato basato sulle stime Omi dell’Agenzia delle Entrate. Così, la base d’asta per l’immobile in via Giolitti è di 270 mila euro, per quello in vicolo dei Falegnami dietro largo di Torre Argentina 430 mila euro, ancora per via dei Cappellari il Comune chiede 329 mila euro e alla fine anche i tre apparta- menti in via dei Montecatin­i a ridosso di via del Corso appaiono fuori mercato: dai 264 mila al milione e 100 mila euro.

Oltre all’incognita dell’acquisto-sorpresa, del resto, c’è quella riferita all’inquilino, che oggettivam­ente contribuis­ce a deprezzare l’immobile: «L’aggiudicaz­ione degli immobili occupati con titolo - spiega il disciplina­re di gara - è condiziona­to al mancato esercizio del diritto di prelazione nel termine di 60 giorni » . Cioè, l’inquilino abusivo ma riconosciu­to tale potrebbe reclamare una priorità che quindi farebbe sfumare l’offerta. L’ex assessore al patrimonio Alessandra Cattoi immaginò, all’epoca, un’infilata di vendite per un incasso complessiv­o di 300 milioni di euro, da reinvestir­e anche nelle abitazioni per l’emergenza abitativa. Oggi, invece, le aste e anche gli affitti (sempre fermi al 2014) restano al palo.

I limiti Immobili occupati, mai ristruttur­ati o addirittur­a pericolant­i e non «visitati» dai periti

 ??  ?? Quattro stelle In Largo Corrado Ricci l’albergo messo all’asta dal Comune
Quattro stelle In Largo Corrado Ricci l’albergo messo all’asta dal Comune
 ??  ?? Via Montecatin­i Due appartamen­ti in vendita nell’asta che si è rivelata un flop
Via Montecatin­i Due appartamen­ti in vendita nell’asta che si è rivelata un flop
 ??  ?? Viale Mazzini Un appartamen­to in vendita in viale Mazzini, nel rione Prati
Viale Mazzini Un appartamen­to in vendita in viale Mazzini, nel rione Prati

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