Il giallo del loculo devastato Scatta il sequestro, tre piste
Il sopralluogo al Riquadro 72 è scattato al mattino presto. Quella tomba profanata, fotografata sul giornale, non poteva restare aperta un minuto di più, con le due urne alla portata di tutti. Malintenzionati compresi.
Icarabinieri hanno attaccato un foglio con il timbro dell’Arma: «Loculo posto sotto sequestro penale». E così, tra sepolcri e cipressi del Verano, è scattata l’ora delle indagini. La profanazione (rivelata dal Corriere) del fornetto con le ceneri di Silvia Marcovaldi, la giovane della Balduina stroncata nel 2010 da un mix di droghe, e di sua madre Lina, che non ha retto al dolore, pone dubbi inquietanti. Chi ha devastato la lapide? Quale il movente? Esiste il rischio che gli attacchi si ripetano, nello storico cimitero già al centro di polemiche per il degrado e le ricorrenti voci di mazzette? Il maggiore Lorenzo Iacobone, comandante della compagnia Piazza Dante, per prima cosa ha dato ordine ai suoi di controllare le urne di ceramica. Una era scoperchiata ma, per fortuna, l’involucro a tenuta stagna è stato trovato intatto: i resti delle due donne, quindi, non sono stati rubati o dispersi. Un bel sollievo, che ha portato a scartare l’ipotesi di «riciclaggio» delle ceneri in riti o festini a sfondo satanico. Più indefiniti, invece, gli scenari possibili. Le piste per ora sono tre: ladri in cerca di oggetti preziosi lasciati dai parenti nelle tombe, atto di vandalismo connesso a contenziosi sugli appalti per i lavori nel camposanto oppure, come lascia immaginare la scelta dello specifico loculo tra i tanti, una vendetta legata al processo tenuto di recente su chi cedette la droga-killer alla povera Silvia. «Sarà importante scoprire a quando risale la profanazione», premette un investigatore. Indagine ancora all’inizio, insomma. Toccando ferro che non capiti ancora.