I voti dei romani: 4 all’Ama, 5 all’Atac Cultura promossa
Duemila intervistati dall’Agenzia per la qualità dei servizi pubblici: 3 alla pulizia stradale
Una «qualità della vita» in perenne discesa. È così che i romani giudicano come vanno le cose nella capitale. Nella nona indagine dell’ «Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale», presentata ieri, poche le sufficienze assegnate dai cittadini. «Anche quest’anno - afferma Marco Penna, il presidente vicario dell’Agenzia - si registra un lieve peggioramento della soddisfazione dei romani in merito alla qualità della vita in città, il cui voto medio è pari a 5,12. Un dato, leggermente al di sotto dell’anno precedente (5,24), che conferma l’andamento discendente registrato a partire dal 2012. E la percentuale di coloro che dichiara di essere poco soddisfatto (voto dal 5 in giù) supera, per la prima volta, la metà degli intervistati».
L’immondizia continua ad essere la «pecora nera»: la raccolta dei rifiuti e la pulizia stradale sono le insufficienze peggiori con un bel quattro (4,2) e con un tre (3,3). E, in questo senso, ha un ruolo fondamentale l’indecisione delle istituzioni sull’argomento più «sensibile» di Roma. Un esempio: il 30 ottobre scade l’ultimatum Ue sull’individuazione di un sito dove porre una nuova discarica e la responsabilità di scovarlo sarebbe di un ente — Città metropolitana — appena insediato ma ancora «scatola vuota» perché senza le competenze attribuite da Regione Lazio e Roma Capitale. Che, nel frattempo continua ad esportare rifiuti all’estero pagando il servizio a peso d’oro — 500 tonnellate al giorno: 138,5 euro a tonnellata — , ma senza riuscire a domare il senso di emergenza che serpeggia in città da questa estate. Il tutto con il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti che spinge per la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore nel Lazio, mentre Regione e Campidoglio prospettano altre soluzioni: la Regione, pur ricordando al Comune che serve una nuova discarica, pensa a un Piano dei Rifiuti con una nuova tariffa — proporzionale alla produzione di spazzatura — e Roma Capitale punta su nuovi impianti di recupero. E il caos non dà tranquillità.
Forte è l’insoddisfazione degli