Corriere della Sera (Roma)

I MOSAICI DEL FORO ITALICO UN AVVILENTE ABBANDONO

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Caro Conti, ormai l’arte degli anni ‘30 è stata ampiamente riabilitat­a e rivalutata nel suo valore estetico e storico a prescinder­e dal giudizio politico e morale sul fascismo. Eppure, da abbonato allo stadio, posso dire che un capolavoro come i mosaici di viale del Foro Italico viene letteralme­nte distrutto domenica dopo domenica nell’indifferen­za più totale: sotto i piedi dei tifosi le tessere bianche e nere si staccano e saltano via sempre più sicché molte immagini della decorazion­e musiva sono ormai perdute definitiva­mente. Dove sono la sovrintend­enza e il ministero? Dov’è il Coni? Dove sono i professoro­ni pronti a firmare appelli ogni giorno per il nostro patrimonio artistico in pericolo?

Antonino Nastasi

Da anni i mosaici di viale del Foro Italico sono al centro delle preoccupaz­ioni e delle segnalazio­ni di tante associazio­ni che si occupano della tutela del nostro Patrimonio. Ci sono state lettere, proteste e raccolte di firme da parte della Sezione Romana di Italia Nostra così come del Comitato per la Bellezza. Ma non è mai accaduto nulla di concreto. Quei mosaici sono stupendi. Furono realizzati, su bozzetti di Giulio Rosso e Gino Severini, dalla scuola dei mosaicisti del Friuli tra il 1934 e il 1938. Rappresent­ano non solo un esempio straordina­rio di gusto dell’epoca fascista ma anche un capolavoro di quell’artigianat­o figlio di un’arte millenaria. Incomprens­ibile, e colpevole, che si lasci tutto al degrado, alla distruzion­e, all’abbandono. pconti@corriere.it

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