FRIGORIFERI, COMPLOTTO IMMAGINARIO
Èil 22 aprile 2016 e l’attore Tullio Solenghi si sfoga sul disastro romano scrivendo alla rubrica di dialogo con i lettori «Una città, mille domande» che io curo dall’ottobre 2009: «L’altro disastro è la Cassia Veientana, le piazzole di sosta sono ridotte a discariche da anni, ho visto materassi, cucine a gas, televisori». In Campidoglio siede il commissario Francesco Paolo Tronca. Virginia Raggi dev’essere ancora eletta e Roma è una discarica a cielo aperto. L’archivio della rubrica (sia su carta che on line su roma.corriere.it) registra negli anni decine di avvistamenti di frigoriferi, materassi, cucine, pezzi di mobilio sfuso, sedie, divani, librerie. Qualche data: 1 novembre 2014, 30 ottobre 2009, 13 marzo 2015, 15 gennaio 2015, 14 gennaio 2010, 30 gennaio 2011 (un’accurata denuncia sulla Magliana), 28 novembre 2010, e potrei continuare a lungo. Se non bastasse, ci sono anche le decine di foto pubblicate nello spazio curato dalla collega Ester Palma. Dunque, sindaca Raggi, non c’è alcun «complotto dei frigoriferi», come lei immagina parlando con «La Repubblica». Il disastro romano è sotto gli occhi di tutti da anni, e stupisce che lei si stupisca solo ora. A questo proposito è forse utile informarla che dal giugno 2016 Ama ha sospeso il servizio di ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti (anche questo è apparso sulla rubrica) poiché «la gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio non è andata a buon fine», come pubblicammo a suo tempo. Riattivare quel servizio, forse, provocherebbe meno avvistamenti di frigoriferi per Roma, non crede?