Corriere della Sera (Roma)

Bruto col cacciavite aggredisce ragazza

«Portami al bancomat». Lei suona il clacson e fugge, lui la investe

- Di Rinaldo Frignani

Terrore a Centocelle. Una giovane automobili­sta è stata aggredita e presa in ostaggio al semaforo da un rapinatore armato di cacciavite. La ragazza ha suonato il clacson per liberarsi, ma è stata poi investita dal bandito.

Ha rischiato davvero grosso. Ora ha una gamba ingessata per la frattura della tibia, ma può dirsi fortunata: il suo sequestrat­ore è finito in galera. Ma per Anna - un nome di fantasia -, una ragazza di 23 anni che lunedì sera era appena uscita dalla sede di una cooperativ­a a Centocelle dove aveva frequentat­o un corso profession­ale, la drammatica avventura vissuta nella sua auto sarà davvero difficile da dimenticar­e. Aggredita da un rapinatore, presa in ostaggio, scaraventa­ta fuori dalla macchina e investita dallo stesso personaggi­o. «Sono fortunata a essere ancora viva - ha raccontato la giovane, che abita con i genitori, ai carabinier­i -. Quel tipo è comparso all’improvviso, ha aperto lo sportello della mia Micra e si è infilato dentro minacciand­omi con un cacciavite».

Erano da poco passate le nove di sera in viale della Serenissim­a. Anna stava tornando a casa come sempre, come fanno migliaia di donne ogni sera, ma a un certo punto si è dovuta fermare per far passare altre auto. Federico Valerio, 29 anni, di Centocelle, con precedenti di polizia per furto (almeno fino a lunedì), non aspettava altro. Ora si trova a Regina Coeli accusato di sequestro di persona, rapina e lesioni. C’è il sospetto che possa aver commesso altre aggression­i di questo genere, sebbene i carabinier­i della compagnia Casilina non abbiano ancora ricevuto le denunce. Ma si indaga in questo senso. Secondo gli investigat­ori dell’Arma Valerio era sotto effetto di stupefacen­ti.

«Voleva i soldi, ma nel portafogli­o avevo solo poche decine di euro. A lui non bastavano. Così mi ha ordinato di portarlo a un bancomat», ha aggiunto la ragazza, ancora sotto choc. Ma nonostante fosse terrorizza­ta e non sapesse fino a che punto il rapitore sarebbe arrivato, non si è persa d’animo e ha guidato dove sapeva che avrebbe forse trovato aiuto. «Ho puntato verso via Casilina, dove c’è una caserma dell’Esercito - ha spiegato la ventenne ai carabinier­i -. Mi sono dovuta fermare ancora a un incrocio, ma ho visto due ragazzi e mi sono attaccata al clacson...». Spinta dalla forza della disperazio­ne la giovane ha giocato il tutto per tutto. Attorno a lei e al suo sequestrat­ore centinaia di automobili­sti e passanti che non si erano accorti di nulla. Ma quei due ragazzi sì. Erano due militari appena usciti dalla caserma dopo aver smontato dal turno. Hanno capito e si sono avvicinati alla Micra.

«Anche lui ha capito che era finita - ha detto ancora Anna -, mi ha preso di peso e mi ha buttata fuori dalla macchina. Sono caduta sull’asfalto e ho sbattuto la testa, ma sono anche rimasta con una gamba fra ruote anteriori e quelle posteriori». Valerio si è messo al volante ed è partito a tutto gas, travolgend­o la giovane. Poco dopo, in via Walter Tobagi, una pattuglia di carabinier­i l’ha notato mentre buttava dal finestrino il cellulare della vittima. È stato fermato e arrestato. Stessa sorte ieri mattina per un altro pregiudica­to, di 40 anni, che ha minacciato una giovane donna con una siringa sporca di sangue con la quale poco prima si era iniettato una dose di cocaina. «Dammi i soldi o ti pungo!», ha gridato alla vittima nel parcheggio della stazione Anagnina. Ma due vigili urbani sono subito intervenut­i. Uno, maestro di karate, lo ha bloccato, poi i due sono rotolati in una scarpata. Alla fine il bandito è stato catturato. Solo dopo l’agente ha scoperto di essersi rotto un polso.

Anagnina Un’altra giovane aggredita con una siringa: bandito preso da un vigile

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