Corriere della Sera (Roma)

I PEDONI E GLI AUTOMOBILI­STI QUANDO SALTANO LE REGOLE

- Maurizio Picca pconti@corriere.it

Caro Conti, ho letto la lettera del signor Lorenzo Perfetti e condivido le sue accuse, e le sue preoccupaz­ioni, per i pedoni che attraversa­no fuori dalle strisce pedonali. Nella lettera però non ho trovato una parola di scusa per i pedoni, rispettosi della segnaletic­a, che rischiano di essere investiti quotidiana­mente da automobili­sti distratti, o impegnati al cellulare, che non solo non si fermano, ma neanche rallentano. Vedo tre tipologie. La prima: accelerata per anticipare il pedone prima che impegni le strisce. Seconda: l’automobili­sta che guarda con un gesto di sfida verso il pedone che è riuscito ad anticipare l’accelerata. Terza, la più pericolosa: l’automobili­sta che inchioda perché ha sorpassato delle autovettur­e ferme per far attraversa­re un pedone. Vorrei ricordare al signor Perfetti che gli automobili­sti viaggiano su quattroruo­te il pedone cammina su due gambe. Una bella differenza c’è. Ultimament­e sono stato a Milano e mi sono stupito di come i pedoni siano rispettati dagli automobili­sti e viceversa. Se smettessim­o tutti di pensare che gli altri sbagliano, mentre io sono nel giusto, e pensassimo ad essere educati e rispettosi delle regole stradali, vivremmo in una città più civile e vivibile.

Le ho lasciato quasi tutto lo spazio perché sottoscriv­o fino all’ultima sillaba la sua consideraz­ione finale. Basterebbe il minimo rispetto delle regole. Perché a Milano è possibile e a Roma no?

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