Il terremoto scatena la paura in città
Due scosse molto forti avvertite durante la serata in tutte le zone: crepe in molti palazzi
Trenta palazzi sotto osservazione, controlli su Colosseo, Fori Imperiali, Palatino, e la zona di ponte Milvio dove a settembre è crollato un edificio. Non ci sono danni ma tanta paura a Roma per le due scosse di ieri sera, avvertite fortissime all’Eur e Monteverde, ma che anche in tutta Roma hanno portato in strada le persone. Evacuata la Farnesina, scossa avvertita anche all’Olimpico durante la partita della Lazio.
Trenta palazzi e tutta la zona di ponte Milvio dove è crollato l’edificio (forse per una infiltrazione d’acqua nelle fondamenta il 24 settembre) sono sotto osservazione. Si concentrano in questi punti nevralgici i controlli della protezione civile romana e dei vigili del Fuoco che inviano sul posto le proprie squadre. Non sono segnalati danni, ma le crepe vengono esaminate una a una per capire se siano preesistenti o dovute al terremoto di ieri, che prima e dopo cena, con le due scosse delle 19.10 e delle 21.18, le più forti in una attività sismica durata tutta la sera, ha terrorizzato anche Roma.
Anche stavolta sono i social a dare il quadro più completo e immediato. Eur, Nomentano, Monteverde i quartieri dove il sisma è stato avvertito con più forza. Ma da tutta la Capitale e la provincia, a nord e sud e sul litorale, fioccano le segnalazioni e i commenti allarmati. Una sensazione che resta nella testa, sulla pelle, nella pancia per tutta la notte. Troppo ravvicinato nel tempo il sisma che ha devastato Amatrice, negli occhi ancora quelle immagini.
Il tempo di realizzare l’accaduto e centinaia di chiamate partono verso i numeri di emergenza e verso l’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia. Molti chiedono conferme, tanti vogliono rassicurazioni. Ma soprattutto messaggi e telefonate sono per amici e parenti magari dall’altra parte della città. Le linee si bloccano, poi distillano comunicazioni tutte uguali: «L’avete sentita lì da voi?». «Stai bene?». «Stai tranquillo, siamo in strada». Un abbraccio che conforta ma non scaccia la preoccupazione.
Sono cinque le scosse registrate dai sismografi. Il primo evento di magnitudo 5.4, con epicentro nella zona di Macerata, è quella avvertito da tutti. Alle 19.21 la seconda di magnitudo 2.6 e alle 19.24 la terza (2.5), alle 19.36 la quarta di magnitudo 2.8 ad una profondità di 8 chilometri. Infine quella delle 21.18, di 5.9. È uno sciame di tipo ondulatorio e per quello che vale meno distruttivo di quello sussultorio. Ma nelle zone già terremotate nessuno è rincuorato. «Ci sono crolli, ma di edifici già lesionati», spiega Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice. Non sono segnalati feriti.
Dopo il 24 agosto gli addetti del Campidoglio hanno compiuto accertamenti tecnici sulla staticità degli immobili sui quali sono arrivate segnalazioni. Ma per forza di cose sono un parte assai ridotta nell’immensa area della capitale. Il Campidoglio resta in contatto tutta la notte con le sale operative dei vigili del fuoco e della protezione civile, dove si fanno gli straordinari.
E nei pensieri di ognuno, per tutta la sera, scorre una mappa virtuale dei rumori avvertiti in casa, delle pareti che si sono mosse, dei lampadari che ondeggiano e delle sedie che non sembrano più stabili. «Quella vernice sul muro era già crepata»? «Quella porta cigolava già ieri? Il pensiero è lo stesso per tutti: «Siamo al sicuro?». Viene fatta una verifica anche sui monumenti del centro storico e le aree archeologiche: Colosseo, Fori, Palatino. I trasporti restano regolari. Nessun problema per LazioCagliari all’Olimpico. A Rieti e provinca le scuole restano chiuse oggi. Nessuna indicazione per Roma.
I primi ad avvertire la scossa delle 19 sono cani e i gatti, inquieti da qualche momento prima. Poi cominciano a suonare le sirene d’allarme di negozi e appartamenti che si attivano. Ci vogliono lunghi minuti per recuperare la calma, sedersi a tavola, provare a dimenticare. Ma quando i nervi si rilassano, ecco l’altra scossa, più forte, sembra non finire mai. Si torna in strada, si torna a chiamare per sapere se tutto è ok. «Sono quasi caduta dal letto», twitta Maria. «Si stava rovesciando l’acquario», racconta Diego. Qualcuno dorme in auto, altri ripensano al caldo innaturale di questi due gorni.
«Il terremoto ti scuote sempre un pò anche nell’animo», scrive Alberto su Facebook.