Live di Bob Dylan, un Nobel sul palco dell’Auditorium
La star è il cantautore di Duluth. I live di Patti Smith e Art Garfunkel
La musica sempre al centro, ma un contorno sempre più corposo: iniziative per famiglie e teatro, incontri (a novembre Guccini il 7 e Nannini il 21, a dicembre Ivano Fossati il 2 e Luciano Ligabue il 5) e «veri format», come l’amministratore delegato di Musica per Roma Josè Ramon Dosal Noriega definisce il festival delle scienze e le lezioni di storia, le sedute d’arte e «Libri come», i dialoghi matematici, la cucina, il paesaggio.
Nel nocciolo dell’Auditorium com’è stato concepito alla nascita, nell’ormai lontano 2002 — lo spazio per la musica che a Roma mancava — la stella è Bob Dylan, atteso a metà del prossimo anno, quando il Nobel dovrebbe essere nel suo medagliere (il condizionale è d’obbligo con l’imprevedibile menestrello Usa). Non è stata annunciata, ma LP in tour mondiale potrebbe scegliere il Parco della Musica come cornice di una tappa italiana. Un colpaccio, ospitare la cantautrice che ha scalato le classifiche con il brano «Lost on you».
Già in cartellone, invece, il leone senza più riccioli ma ancora ruggente Art Garfunkel (18 febbraio), Patti Smith con il nuovo progetto su papa Francesco (13 maggio), Aeham Ahmad (21 gennaio) «il pianista di Yarmouk», vicino Damasco, Lambchop il 4 marzo, Loreena McKennitt il 26 marzo, Pat Metheny 8 maggio, Placido Domingo Jr figlio del famoso tenore e a sua volta noto musicista il 20 maggio. E, da una rassegna all’altra, Roma gospel festival e Jazz Festival, Una striscia di terra feconda e Luglio suona bene: l’enfant prodige Jacob Collier, Imany, Dillon, Joshua Redman, Brad Mehldau, Richard Galliano, Tony Hadley, Angelo Debarre.
Nella schiera degli italiani, James Senese Napoli Centrale (stasera), Vinicio Capossela (10 aprile), Carmen Consoli, Arisa, ancora Gigi Proietti, Tiromancino, Nuova compagnia di canto popolare, Luca Carboni, Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri, Giovanni Allevi, Alex Britti, e Samuele Bersani, Sergio Cammariere, Eugenio Bennato, Baustelle.
La danza contemporanea sotto l’etichetta «Equilibrio» riunisce quest’anno le espressioni di diversi Paesi (si comincia con la Germania, in scena i due pilastri Susanne Linke e Reinhild Hoffmann). Il nuovo ciclo «Roma rock» offre per tre giorni l’ennesima «vetrina» a giovani band emergenti romane. «Inedito d’autore» è un nuovo ciclo dedicato al teatro di narrazione al femminile: Lella Costa, Emma Dante e Alessandra Mortelliti interpreti di Andrea Camilleri.
«Sondiamo gli umori del pubblico per capire come avvicinare chi finora si è tenuto distante. Alle istituzioni partecipate dal Comune chiediamo di fare rete» l’invito dell’assessore Luca Bergamo. Noriega, che saluta Proietti in sala chiamandolo alla spagnola, «Progetti», ribadisce il suo doppio slancio, un occhio all’Europa, l’altro alla città formato famiglia: laboratori e visite, «Frozen» in prima italiana, letture, cartoon. Nome del pacchetto: «Auditorium family». Tutto si tiene, forse. Intanto Aurelio Regina presidente di Musica per Roma ribatte con i numeri alle polemiche sul calo di tono: «Dal primo gennaio al 19 ottobre 258.000 spettatori, 490 eventi, oltre otto milioni d’incasso al botteghino. In linea con i trend storici. L’anno precedente Proietti in replica aveva richiamato 3.000 persone a sera e diversi artisti hanno cancellato i tour a causa del terrorismo». Decisivi saranno i prossimi mesi.