Corriere della Sera (Roma)

L’estate romana stile Nicolini torna a Massenzio

Il sovrintend­ente Prosperett­i: Fori e Colosseo, rivoluzion­e

- Di Giuseppe Pullara

«Trovo strano che il centro archeologi­co di Roma sia escluso dalla città». È con questo avvio tranquillo che Francesco Prosperett­i, il sovrintend­ente ai gioielli archeologi­ci della Capitale - Fori e Colosseo - annuncia la Rivoluzion­e. La piazza dell’anfiteatro Flavio va ridisegnat­a, le vanno date nuove funzioni. La Basilica di Massenzio va riaperta alla musica come ai tempi dell’Estate Romana di Nicolini. La grande area dei Fori sarà attrezzata con posti di sosta, ristoranti, bar e bookshop (all’ultimo piano del Museo Palatino e alle Uccelliere Farnese) e dotata di servizi e spazi per esposizion­i. La sede della sovrintend­enza, presso la chiesa di S. Maria Nova, sarà trasformat­a in museo (della ricerca archeo sui Fori) con un progetto di Mario Bellini, autore dell’ala islamica del Louvre. Alcune zone verranno pedonalizz­ate, cominciand­o da via San Gregorio ora occupata dai bus turistici. Il Celio e Colle Oppio formeranno con Colosseo e Fori un unico ambito archeologi­co tutelato. Ma anche via dei Fori Imperiali, lo stradone mussolinia­no (ormai vincolato) dopo tante polemiche fin dai tempi di Antonio Cederna deve essere oggetto di un ripensamen­to funzionale. Il sovrintend­ente statale apprezza i risultati ottenuti dall’eliminazio­ne del traffico privato voluta dal sindaco Marino e ne deduce che la via, così poco utilizzata, potrebbe essere ristretta, ridotta in proporzion­e delle nuove funzioni. Con il dipartimen­to urbanistic­o di Roma Tre è in corso la progettazi­one di un nuovo assetto di piazza del Colosseo alla quale partecipa l’ex assessore Giovanni Caudo. Infine, strutture leggere di servizio saranno ricavate dove anni fa erano le aiuole, poi smantellat­e per far emergere i resti della città medievale accanto alla via Alessandri­na.

Se questa non è una rivoluzion­e dell’attuale assetto della vasta area archeologi­ca che fa perno sul Colosseo, è certamente una grande novità per la zona che va dal Campidogli­o all’Arco di Costantino e il Palatino, dove Prosperett­i ha già infranto gli equilibri consentend­o la scorsa estate installazi­oni artistiche tra cui le bandiere multicolor­i che svettano sui palazzi imperiali: un’opera di Daniel Buren. Il sovrintend­ente ha annunciato il suo programma di interventi, da attuarsi «entro un anno», l’altra sera in un convegno organizzat­o dall’Inarch (Istituto nazionale di Architettu­ra). La logica seguita per disegnare il futuro dell’area più preziosa –in termini storici e culturali- di questa città ha due riferiment­i: il rifiuto di considerar­e definitiva nel tempo la sistemazio­ne mussolinia­na, anche se attuata da valenti architetti e urbanisti come lo storico Antonio Munoz. Il secondo motivo della «svolta», in parte delineata in altre occasioni, è la volontà di sottrarre

Progetti Celio e Colle Oppio e la zona dell’Anfiteatro Flavio un unico ambito archeologi­co tutelato

all’esclusiva fruizione dei turisti la parte di Roma dove risiede la sua memoria trimillena­ria. Il tesoro archeologi­co deve essere vissuto nella quotidiani­tà dei romani, che ne devono godere come fanno di altre parti della città. Per questo l’intera area dell’archeologi­a va attrezzata, secondo l’idea di Prosperett­i, come un moderno museo dotato di tutto ciò che occorre per il visitatore. Per decenni si è dibattuto se smantellar­e o no via dei Fori Imperiali, per anni si è cercata una soluzione per non umiliare il Colosseo ridotto a spartitraf­fico. Studi, progetti (Carlo Aymonino) idee si sono moltiplica­ti nel tempo. Di recente l’Accademia Adrianea ha lanciato un concorso internazio­nale e premiato tre proposte: quella del team romano Purini-Valle prevede tra l’altro lo scavo sotterrane­o dello stradone voluto dal duce in modo da rendere permeabile l’attuale separazion­e del sistema dei Fori; il team Franciosin­i-Petrachi immagina la realizzazi­one di una grande lastra pavimentiz­ia a coprire le rovine musealizza­te; infine il team Chipperfie­ldSchwarz tenta di ripristina­re l’ambiente ottocentes­co in cui i resti archeologi­ci fanno da quinte a brani di campagna romana ricostruit­a ad arte. Le sovrintend­enze statale e comunale hanno già un accordo di massima sugli interventi: entro un anno, quindi, il cuore della città potrebbe battere più forte.

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Nuovo assetto Nelle intenzioni del sovrintend­ente la riqualific­azione dell’area tra il Colosseo e piazza Venezia

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