Corriere della Sera (Roma)

Scuole, alla ricerca dei fantasmi russi

Accordo a Cinque Stelle per far verificare la statica di 145 istituti da esperti dell’Est. Spariti nel nulla

- Andrea Arzilli

Che fine hanno fatto i russi? Ad agosto, dopo il sisma che ha distrutto Amatrice, il Municipio IV ha ingaggiato un’equipe russa di esperti in gestione delle emergenze per verificare la stabilità degli edifici scolastici della zona. E’ stato firmato anche un protocollo d’intesa, in italiano e cirillico. Ma poi i russi sono svaniti nel nulla senza produrre alcun report. E ora chi dice se le scuole sono sicure?

E i russi? Se lo chiedono al Municipio IV sulla via Tiburtina, più di tutti gli occupanti del Dipartimen­to razionaliz­zazione della spesa che lavorano da settimane guardando con sospetto le crepe sulle pareti dei locali che li ospitano. Ma se lo chiedono soprattutt­o i genitori dei ragazzi che lunedì prossimo dovranno rientrare in una delle 145 scuole del territorio (dai nidi alle secondarie, compresi circoli e istituti didattici) anche se agli edifici manca il certificat­o di stabilità. Quello dovevano produrlo Roman Durnev e Alexander Romanov, cioè deputy head e dg della Emercom of Russia, ente che si occupa di difesa civile e gestione delle emergenze e che ha fornito consulenze anche ai comuni colpiti dal sisma del 24 agosto. Ma i russi sono svaniti nel nulla.

Scrive Patrizia Di Nola, responsabi­le della Direzione tecnica del Municipio, nella nota protocolla­ta il 30 dicembre: «A questo ufficio era stato comunicato da parte dell’assessorat­o ai LLPP del Municipio che le elaborazio­ni effettuate dalle misurazion­i delle due squadre di specialist­i russi sarebbero pervenute entro il 31 dicembre; questo ufficio non ha potuto effettuare valutazion­e delle risultanze, di conseguenz­a elaborerà detti dati non appena perverrann­o». Nessun report russo, insomma, e nessuna analisi del rischio.

Eppure il problema era stato affrontato di petto. A fine agosto, poco prima che riaprisser­o le scuole, molti genitori avevano stimolato il Municipio a fare una ricognizio­ne delle lesioni sospette sui muri degli edifici scolastici. Certo, la paura impediva di distinguer­e la crepa vecchia da quella nuova. Ma l’assessore municipale ai Lavori Pubblici, Alessandro Pirrone, si era subito attivato agganciand­o i periti russi che già operavano sui luoghi del sisma in base all’Accordo bilaterale del 1993. L’8 settembre Pirrone e Durnev avevano addirittur­a siglato un protocollo d’intesa in versione doppia, italiano e cirillico, che formalizza­va la collaboraz­ione a titolo gratuito con scadenza a sette giorni. «Preso atto della complessit­à della situazione di rischio nonché dell’impossibil­ità, da parte della dotazione organica in servizio, di garantire l’attività specialist­ica — così nelle carte protocolla­te il 12 settembre —, l’accordo è finalizzat­o a: valutazion­e infrastrut­ture, misurazion­i dinamiche e geofisiche con sistema Grunt Building, valutazion­e resistenza sismica, raccomanda­zione sulla stabilità». Alla fine niente è stato fatto.

C’è anche stato un altro sisma, a fine ottobre, che potrebbe aver creato ulteriori danni alle scuole. Tanto che su indicazion­e del Campidogli­o i dirigenti scolastici sono stati chiamati a dare una controllat­a «visiva» alle strutture. Così il report dei russi potrebbe essere già vecchio prima di arrivare, se mai arriverà, negli uffici comunali. Oggi nessuno sa che fine abbiano fatto Durnev e Romanov. La storia è metafisica, ma ha un inquietant­e aggancio alla realtà: chi può dire se queste scuole sono sicure?

Scadenza Il report russo era atteso a settembre

 ??  ??
 ??  ?? I danni A sinistra, la scuola di Amatrice, sopra, l’accordo con la ditta russa
I danni A sinistra, la scuola di Amatrice, sopra, l’accordo con la ditta russa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy