La befana perde i pezzi, in piazza Navona altri tre chioschi chiusi: ne sono rimasti otto
Domani in piazza Navona per i bambini non ci saranno - come da due anni a questa parte - lo zucchero filato e le calze della Befana. Troveranno però la giostra e nel pomeriggio un presepe vivente con tanto di arrivo dei Re magi a cavallo. Un po’ di festa dopo la malinconia di quest’anno. Sempre più chiusi, infatti, gli stand del Campidoglio: su 21, ne hanno aperti alla vigilia di Natale solo 11. Ma tre sono poi stati chiusi dai vigili urbani. «Problemi nella somministrazione di cibo e bevande» fanno solo sapere.
Così resistono e resisteranno fino alla fine di questa settimana quello del Codacons, con un gioco sulla frutta e la verdura di stagione per i più piccoli, uno degli «Animalisti italiani», due che offrono i «giochi di strada» e quello di «Made in Jail» che vende felpe e magliette prodotte dai detenuti il cui ricavato serve a finanziare il loro reinserimento. Ieri mattina su tutte le tende, bianche bordate di blu che ricordano un po’ quelle di un accampamento militare, svettavano dei grandi palloncini rossi e lucidi a forma di cuore, forse nel tentativo di rallegrare il loro aspetto e far dimenticare che sono per la maggior parte inesorabilmente sbarrate. Come è andata? «Se dobbiamo fare un bilancio una piccola ripresa c’è stata - dice Fabio Di Pietro di “Made in Jail “- Con i soldi dell’associazione abbiamo messo l’amplificatore al palco in modo da farlo funzionare: facciamo tre o quattro spettacoli al giorno», gratuiti ovviamente. «Ci siamo resi disponibili come abbiamo potuto per ravvivare un po’ la piazza», aggiunge Fabio Di Pietro. Così in questi ultimi giorni si esibisce «Monsieur David». Ma «tante persone che sono avvenute ci hanno chiesto che cosa è successo quest’anno - raccontano i “sopravvissuti” nelle tende - Avevano intenzione di capire come mai la piazza era così vuota. Noi abbiamo spiegato».
E domani pomeriggio arrivano i Magi. Nel cortile di Palazzo Braschi sarà realizzato dal Gruppo Storico Romano fin dalla mattina alle 11.30 un presepe vivente, che alle 17.30 vedrà l’arrivo a cavallo dei famosi Re orientali scortati da un drappello dei Lancieri di Montebello nelle uniformi d’epoca con una piccola corte di paggi e pastori. «Abbiamo voluto realizzare un evento che rappresenti il significato sacro e contemporaneamente intimo e fanciullesco legato all’Epifania», ha detto l’organizzatore Marco Lepre, presidente dell’Associazione carnevale romano.
Ma per l’anno prossimo «bisogna cambiare passo e mettere in campo la capacità, la competenza e il rispetto dei luoghi - afferma Viviana Piccirilli Di Capua dell’Associazione abitanti centro storico - E progettare la nuova festa della Befana senza il timore di chi “lavora” sempre per far rivivere il vecchio sistema che ha portato al degrado e all’annullamento del sogno, finito per illegalità e mancanza di trasparenza».