Corriere della Sera (Roma)

I soldi da Scarpellin­i e la poca amicizia tra i due: gli elementi contro Marra

- F. Fia. Il. Sa.

Lo scontro tra i pm e la difesa di Raffaele Marra si consuma, nel corso dell’udienza al tribunale del Riesame, soprattutt­o su due aspetti. La ragione di quel passaggio di soldi tra il costruttor­e Sergio Scarpellin­i e l’ex vice capo di gabinetto di Virginia Raggi e i rapporti tra l’imprendito­re e il dirigente capitolino prima che finissero assieme in carcere per corruzione, il 16 dicembre scorso.

Sul primo, l’avvocato Francesco Scacchi ha puntato a dimostrare che l’acquisto dell’immobile del 2013 in via dei Prati Fiscali da parte di Marra con i 367mila euro avuti da Scarpellin­i faceva parte di un prestito che prima o poi sarebbe stato sanato. Ma questo, restituzio­ne o no, secondo la linea del pm Barbara Zuin e del procurator­e aggiunto, Paolo Ielo, non cambia la sostanza delle cose perché si tratterebb­e in ogni caso di una «utilità» elargita dal costruttor­e al pubblico ufficiale.Il secondo punto, strettamen­te legato al primo, è che tra i due indagati ci sarebbe stato un rapporto di consolidat­a amicizia che avrebbe giustifica­to quel passaggio di soldi. Ma dalle indagini dei carabinier­i del nucleo investigat­ivo non emerge traccia di questa consuetudi­ne, anzi la frequentaz­ione tra i due sembra limitata solo agli episodi finiti sotto la lente degli investigat­ori. La procura ha dato parere negativo sulla revoca dell’ordinanza di arresto chiesta da Marra, così come alla concession­e dei domiciliar­i di cui ha invece già beneficiat­o Scarpellin­i. L’asservimen­to della funzione di Marra agli interessi di Scarpellin­i ha elementi di attualità e pericolo di inquinamen­to delle prove che non permettono di ricorrere a misure alternativ­e alla detenzione a Regina Coeli.

Il collegio presieduto da Filippo Steidl si pronuncerà entro questa settimana.

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