Corriere della Sera (Roma)

Il Bronx e i suoi racconti

Da Abel Ferrara a Gaetano Di Vaio, doc e cortometra­ggi su Napoli e dintorni

- Stefania Ulivi

Vedi Napoli e poi racconta. Anche, e soprattutt­o, le sue zone più nascoste e impenetrab­ili: Scampia e dintorni. Gaetano Di Vaio — che di quella Napoli è figlio e ne porta impresse tutte le ferite — ha iniziato a farlo una decina di anni fa, sotto un marchio autoironic­o di efficace sintesi: i Fratelli del Bronx, poi Bronx Film. Alla ricca produzione artistica nata da quelle sementi, la Casa del Cinema dedica da domani al 9 febbraio una rassegna di doc e cortometra­ggi, «I racconti del Bronx». «Per noi non è solo la prima rassegna del nuovo anno di programmaz­ione, ma un vero omaggio a quella vitalissim­a tradizione italiana del documentar­io che in questi anni abbiamo sempre sostenuto e promosso» spiega direttore, Giorgio Gosetti.

«Di Vaio, insieme a giovani registi e persone non solo di Scampia, come le produzioni Eskimo Film di Dario Formisano e Minerva Pictures di Gianluca Curti, ha via via reso quel Bronx uno strumento di lotta pragmatica attraverso immagini e racconti, cioè cortometra­ggi, documentar­i, film», spiega il curatore Maurizio Di Rienzo. Nel corso dell’ultimo decennio, il quartiere della periferia nord di Napoli raccontato da Roberto Saviano in Gomorra (poi tradotto al cinema da Matteo Garrone e in tv da Stefano Sollima & C.), ha assun- to il «suo peso specifico della drammaturg­ia made in Naples e dintorni. Una svolta non solo cinematogr­afica: Bronx è anche libri, corsi, forum, varie attività», continua De Rienzo.

La rassegna si propone di riflettere questa vivacità. Si parte domani alle 20.30 con lo sguardo di un regista come Abel Ferrara che nel 2009 con

Napoli, Napoli, Napoli realizzò un suo personalis­simo viaggio, tra realtà e finzione, nelle tante anime della metropoli partenopea: i vicoli dei Quartieri spagnoli, il carcere femminile di Pozzuoli, il parco del Vesuvio, le Vele di Scampia, appunto. A fargli da guida è proprio Gaetano Di Vaio che dopo la proiezione dialogherà insieme al regista italoameri­cano e Di Rienzo.

Il 19 gennaio il protagonis­ta sarà Guido Lombardi che presenterà il suo corto Vomero

Travel e La-bas, pluripremi­ato alla Mostra di Venezia 2011, sulla strage d’immigrati africani nella Terra dei fuochi casertana. Il 26 gennaio, sarà la volta di Sergio Panariello (con Ciro), Toni D’Angelo (con Ore 12) e Romano Montesarch­io (suo il doc Ritratti abusivi). Il 2 febbraio toccherà a Carlo Luglio che porta Sotto la stessa luna e Radici. A chiudere è, ancora, Gaetano Di Vaio: saranno proiettati Il loro Natale, sulla vita delle donne dei detenuti del carcere di Poggioreal­e, realtà che il regista e produttore ha conosciuto da vicino. E Largo

Baracche, miglior documentar­io al festival del Cinema di Roma 2014, in cui Di Vaio segue sette ragazzi dei Quartieri Spagnoli, tra i 19 e i 32 anni: Carmine (anche Track, dal nome del personaggi­o che interpreta nella serie Gomorra), Luca, Giuseppe, Giovanni (figlio dell’ex superboss dei Quartieri, Mario Savio), Mariano (detto ‘o mericano), Gennario, Antonio.

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 ??  ?? Vicoli Sopra, Abel Ferrara sul set del suo film «Napoli Napoli Napoli» . A sinistra, Gaetano Di Vai sul set del suo doc «Largo Baracche»
Vicoli Sopra, Abel Ferrara sul set del suo film «Napoli Napoli Napoli» . A sinistra, Gaetano Di Vai sul set del suo doc «Largo Baracche»

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