Il Bronx e i suoi racconti
Da Abel Ferrara a Gaetano Di Vaio, doc e cortometraggi su Napoli e dintorni
Vedi Napoli e poi racconta. Anche, e soprattutto, le sue zone più nascoste e impenetrabili: Scampia e dintorni. Gaetano Di Vaio — che di quella Napoli è figlio e ne porta impresse tutte le ferite — ha iniziato a farlo una decina di anni fa, sotto un marchio autoironico di efficace sintesi: i Fratelli del Bronx, poi Bronx Film. Alla ricca produzione artistica nata da quelle sementi, la Casa del Cinema dedica da domani al 9 febbraio una rassegna di doc e cortometraggi, «I racconti del Bronx». «Per noi non è solo la prima rassegna del nuovo anno di programmazione, ma un vero omaggio a quella vitalissima tradizione italiana del documentario che in questi anni abbiamo sempre sostenuto e promosso» spiega direttore, Giorgio Gosetti.
«Di Vaio, insieme a giovani registi e persone non solo di Scampia, come le produzioni Eskimo Film di Dario Formisano e Minerva Pictures di Gianluca Curti, ha via via reso quel Bronx uno strumento di lotta pragmatica attraverso immagini e racconti, cioè cortometraggi, documentari, film», spiega il curatore Maurizio Di Rienzo. Nel corso dell’ultimo decennio, il quartiere della periferia nord di Napoli raccontato da Roberto Saviano in Gomorra (poi tradotto al cinema da Matteo Garrone e in tv da Stefano Sollima & C.), ha assun- to il «suo peso specifico della drammaturgia made in Naples e dintorni. Una svolta non solo cinematografica: Bronx è anche libri, corsi, forum, varie attività», continua De Rienzo.
La rassegna si propone di riflettere questa vivacità. Si parte domani alle 20.30 con lo sguardo di un regista come Abel Ferrara che nel 2009 con
Napoli, Napoli, Napoli realizzò un suo personalissimo viaggio, tra realtà e finzione, nelle tante anime della metropoli partenopea: i vicoli dei Quartieri spagnoli, il carcere femminile di Pozzuoli, il parco del Vesuvio, le Vele di Scampia, appunto. A fargli da guida è proprio Gaetano Di Vaio che dopo la proiezione dialogherà insieme al regista italoamericano e Di Rienzo.
Il 19 gennaio il protagonista sarà Guido Lombardi che presenterà il suo corto Vomero
Travel e La-bas, pluripremiato alla Mostra di Venezia 2011, sulla strage d’immigrati africani nella Terra dei fuochi casertana. Il 26 gennaio, sarà la volta di Sergio Panariello (con Ciro), Toni D’Angelo (con Ore 12) e Romano Montesarchio (suo il doc Ritratti abusivi). Il 2 febbraio toccherà a Carlo Luglio che porta Sotto la stessa luna e Radici. A chiudere è, ancora, Gaetano Di Vaio: saranno proiettati Il loro Natale, sulla vita delle donne dei detenuti del carcere di Poggioreale, realtà che il regista e produttore ha conosciuto da vicino. E Largo
Baracche, miglior documentario al festival del Cinema di Roma 2014, in cui Di Vaio segue sette ragazzi dei Quartieri Spagnoli, tra i 19 e i 32 anni: Carmine (anche Track, dal nome del personaggio che interpreta nella serie Gomorra), Luca, Giuseppe, Giovanni (figlio dell’ex superboss dei Quartieri, Mario Savio), Mariano (detto ‘o mericano), Gennario, Antonio.