Immobile: «Corro a vuoto, poco lucido sotto rete» Il Genoa insiste per Cataldi
Che un tecnico debba preoccuparsi di far correre di meno un suo giocatore pare, senza dubbio, un macroscopico controsenso. Fatto sta, però, che riuscendo a correggere un aspetto in particolare nel Dna calcistico di Ciro Immobile, la Lazio ed Inzaghi potrebbero veder schizzare ancora più in alto la media realizzativa del bomber campano, che ieri si è di fatto puntato il dito contro, spiegando il perché degli errori sotto porta commessi nelle prime diciannove giornate di campionato.
«Anche se sono migliorato nella gestione della palla, leggendo le statistiche potevo esser più freddo nello sfruttare le molte occasioni avute - ha sottolineato Immobile, decidendo di non nascondersi dietro i comunque apprezzabili 10 gol segnati sino adesso - A volte corro inutilmente e così poi non sono lucido quando arrivo davanti alla porta», le significative parole del centravanti laziale, conscio di dover mettere un piccolo freno, già dalla prossima gara contro l’Atalanta, domenica prossima all’Olimpico,a quell’eccesso di generosità che col Crotone è venuto a galla in un’azione di fine gara. Quella in cui Immobile si va a riprender palla al limite dell’area biancoceleste e la trasferisce sulla trequarti del Crotone, facendo a tutta velocità una settantina di metri con i giocatori calabresi all’inseguimento.
Sforzo prolungato a partita ancora sullo 0-0 e perciò quasi certamente non richiesto dall’allenatore. Perché se è vero che qualche minuto dopo il nazionale azzurro è comunque riuscito a mettere la sua firma vincente sul match, in situazioni del recente passato – soprattutto nelle sette partite consecutive in cui è rimasto a secco – la voglia di dare sempre una mano a largo spettro alla squadra lo ha chiaramente penalizzato al momento di mettersi in proprio di fronte al portiere avversario. «Ci sono tante cose ancora da migliorare – ha confermato Immobile, continuando a non risparmiarsi la buona dose di autocritica che lo aiuta da sempre a crescere - Il tecnico ha fatto l’attaccante, ha più esperienza di me e così cerco di apprendere da lui alcuni aspetti particolari del gioco. Incanalando al meglio la rabbia agonistica venuta fuori domenica dopo aver segnato un gol realmente liberatorio».
Intanto, Lazio e Genoa starebbero continuando a trattare il passaggio di Danilo Cataldi nella squadra rossoblù con la formula del prestito secco. In questo modo il ventiduenne centrocampista otterrà lo spazio invocato nei giorni passati, per poi tornare alla base per l’inizio della prossima stagione.