Corriere della Sera (Roma)

L’arte antica si rifà il look

Mostre e nuovi progetti per il museo che unisce Palazzo Barberini e Galleria Corsini . Nel 2018 la riapertura dell’intero edificio di Carlo Maderno

- G. Pull.

Grande fermento nelle istituzion­i culturali romane.

Da un lato si alza la polemica tra il Comune di Roma e il ministro Franceschi­ni sul nuovo Parco archeologi­co (Colosseo, Fori, Domus Aurea, Palatino), una novità che non piace al Campidogli­o fino al punto che il ministro ha ricevuto riservatam­ente martedì la sindaca Raggi con il suo vice Bergamo allo scopo di arrivare ad un accordo (mancato). Dall’altro vengono annunciate importanti novità riguardo due grandi musei di arte antica: il barocco Palazzo Barberini e la Galleria Corsini in via della Lungara.

L’occasione è stata data dalla presentazi­one, ieri, di due mostre nell’edificio sul Colle Quirinale: una imperniata sul grande ritratto (3x2 metri) del senatore romano Rezzonigo ad opera (1766) del lucchese Pompeo Batoni, acquistata mesi fa dallo Stato per un milione di euro dagli eredi del principe. Un’opera, secondo Claudio Strinati, tra i maggiori critici e storici dell’arte, «che rappresent­a una tappa simbolica del Grand Tour. Batoni è stato un grande artista a livello europeo e il ritratto di Abbondio Rezzonigo è il suo capolavoro». Secondo Strinati, l’acquisto del quadro «è stato un affare anche dal punto di vista economico: Un lavoro di queste dimensioni e di tale qualità può valere anche il doppio sul mercato internazio­nale dell’arte». L’altra mostra, sempre a Palazzo Barberini, è frutto della cooperazio­ne con il museo nazionale di Malta e mette a confronto opere secentesch­e («Mediterran­eo in chiaroscur­o»). Entrambe le esposizion­i resteranno aperte fino alla primavera.

Le novità annunciate con qualche enfasi dalla direttrice del nuovo museo che riunisce Palazzo Barberini e la galleria Corsini riguardano innanzitut­to l’apertura, nella primavera del 2018, dell’intero edificio di Carlo Maderno ( con contributi di Bernini e Borromini) in funzione museale. A breve cominceran­no i lavori per rendere funzionali gli ultimi 700 metri quadri trasferiti dal ministero della Difesa al dicastero dei Beni culturali. In tal modo si completerà un cammino di decenni per la «liberazion­e degli spazi» dall’occupazion­e dei circoli militari. Flaminia Gennari Santori, in carica da un anno, ha sottolinea­to il «rilancio strategico» cui si avvia il suo museo «a due teste», a cominciare dal logo che unisce le due sedi espositive, per continuare con le iniziative multimedia­li, i percorsi multidisci­plinari, la dotazione di nuovi servizi (caffetteri­a, bookshop).

Insomma, «il duplice museo diventerà presto un luogo di ritrovo, di incontro, di dialogo e confronto» lasciando alle spalle la sua polverosa identità. Un fondo di 9 milioni ottenuto dalla UE finanzierà i restauri e la modernizza­zione di Palazzo Barberini, sostenuti dal ministro Franceschi­ni che a fianco della direttrice ha sottolinea­to la necessità dei musei di rendersi sempre più attraenti per il pubblico anche attraverso la qualità dei servizi offerti.

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Allestimen­to Accanto, la mostra «Mediterran­eo in chiaroscur­o». In basso a destra, il ritratto del senatore romano Rezzonigo del lucchese Pompeo Batoni. A sinistra, il Pantheon
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