Dario Franceschini: si pagherà il biglietto entro fine legislatura
Lo aveva preannunciato alcuni mesi fa il
Corriere, e ieri il ministro Franceschini lo ha confermato ufficialmente: per entrare al Pantheon «si pagherà un biglietto». Pochi euro, ha detto il titolare dei Beni culturali ieri intervenendo alla presentazione di due mostre a Palazzo Barberini. «Ma entro questa legislatura il progetto sarà attuato». Franceschini interviene ancora sui tesori di Roma non tenendo conto delle polemiche: la sua Riforma è molto discussa e i suoi rapporti col Campidoglio appaiono tesi. «Se nessuno si oppone ad una riforma –sostiene- allora non è una vera riforma». Viene in mente Robespierre: «Non si può fare la Rivoluzione senza attuare una rivoluzione». I sette milioni di visitatori del celebre monumento romano garantirebbero una bella entrata per lo Stato che –secondo il ministro- passerebbe il 20% degli introiti al Fondo di solidarietà con cui i grandi musei aiutano quelli minori. Già da tempo per entrare nel Pantheon si deve passare attraverso un percorso così da sviluppare una forma di controllo di sicurezza. Tra qualche mese ci saranno dei tornelli con biglietto. Per la vendita sarà un problema: l’edificio di epoca traianea restaurato in età adrianea e rimasto intatto perché usato come chiesa dopo la caduta dell’Impero, non fornisce spazi per installare un botteghino. Si pensa ad un appoggio esterno al monumento. Quanto alle difficoltà legate all’uso religioso del Pantheon, Franceschini afferma che il confronto con il Capitolo «è a buon punto». Si tratta di consentire il flusso dei fedeli, che deve restare gratuito, in parallelo a quello dei visitatori paganti.
L’entrata a pagamento del Pantheon si allinea ad altre idee che riguardano il capolavoro di Apollodoro di Damasco. Anni fa si predispose la chiusura con cancellate di ferro del perimetro del monumento, così come si fece con altri tesori archeologici (colonna di Marc’Aurelio, ecc.). Ma prevalse il buon senso e il manufatto non fu portato a termine.