Sulle strisce blu da ieri è scattata l’ora illegale
Caos Atac: gli orologi dei parcometri indietro di 60 minuti. Da Prati all’Eur, proteste ovunque
È scattata l’ora legale ma Atac ha lasciato indietro i parcometri di mezza Roma, che anche ieri mattina non erano sintonizzati col resto della città. I primi a segnalare il caso all’azienda del trasporto pubblico capitolino sono stati gli utenti online. «I parcometri di San Giovanni sono ancora un’ora indietro e ho dovuto pagare di più. Che vogliamo fare?». Inizialmente l’azienda ha tentato di circoscrivere in tutti i modi i disagi: poche postazioni dimenticate e in pochi quartieri. In realtà, più passavano le ore, più i parcometri restavano indietro e più le perplessità assumevano il tono della polemica, perché il problema ha riguardato quasi tutta la città, dal centro storico alla periferia. Ora non legale in piazza Venezia, a piazza del Collegio Romano, a piazza Fiume, poi giù verso Prati - con qualche eccezione positiva solo tra piazzale Clodio e la zona di Cipro - fino ai Parioli e viale dell’Umanesimo all’Eur.
L’altro sabato, quando è scattata l’ora legale, Atac ha lasciato indietro i parcometri di mezza Roma, che così anche ieri mattina non erano sintonizzati col resto della città. «Questa, ancora, non l’avevo mai vista - si sfila gli occhiali stropicciandosi le guance l’edicolante di piazza Euclide -: me l’ha fatto notare una signora, che però se ne è accorta quando aveva già pagato e a quel punto era troppo tardi, ha buttato giù un altro euro».
I primi a segnalare il caso ad Atac, l’azienda del trasporto pubblico capitolino che perciò anche oggi finisce accusata di disservizi ed inefficienza, sono stati gli utenti online. «I parcometri di San Giovanni sono ancora un’ora indietro e ho dovuto pagare di più. Che vogliamo fare?». Inizialmente l’azienda ha tentato di circoscrivere i disagi: poche postazioni dimenticate e in pochi quartieri. In realtà, più passavano le ore, più i parcometri restavano indietro e più le perplessità assumevano il tono della polemica, perché il problema ha riguardato tutta la città, centro e periferia.
Ora non legale in piazza Venezia, a piazza del Collegio Romano, a piazza Fiume, poi giù verso Prati - con qualche eccezione positiva tra circonvallazione Clodia e Cipro - fino ai Parioli e viale dell’Umanesimo all’Eur. Sempre a Euclide, dove quella signora ha per prima sollevato il caso avvisando l’edicolante che adesso ha un occhio fisso sulla colonnina per mettere in guardia chi infila i soldi, c’è anche chi non si accorge di niente come Mauro, accento nordico e passo svelto: «Ho messo soldi finché non mi indicava il fine giornata, 4 euro, non mi ero accorto dell’ora sbagliata ma del resto non ci sono neanche i prezzi».
Ecco l’altra stranezza. Da quando le tariffe per la sosta sono finite oggetto dei ricorsi delle associazioni dei consumatori - il Consiglio di stato già a fine 2015 aveva bocciato l’aumento del costo orario da 1 a 1,50 euro perché non controbilanciato da un incremento del servizio pubblico - la maggior parte dei parcometri è rimasta senza specchietto informativo dei prezzi.
Le vecchie tabelle, nel dubbio che i giudici potessero dar torto al Comune, erano state oscurate col cartoncino bianco e, da allora, così sono rimaste. In assenza di riferimenti i meno informati, come Mauro, si regolano di conseguenza col l’orario che lampeggia sul display. Che però, appunto, è sbagliato.
Atac spiega che l’aggiornamento del sistema dovrebbe essere automatico, cioè tutti i parcometri avrebbero dovuto adeguarsi più o meno contemporaneamente alla «nuova» ora legale.
Evidentemente qualcosa sul fronte informatico non ha funzionato quindi adesso i tecnici, se servirà anche manualmente, dovranno verificare ogni singolo caso direttamente sul posto. Nel frattempo, sempre Atac, ha chiesto agli ausiliari in giro, pochi, di fare attenzione e considerare lo sbaglio.