Isola ancien régime, naufragio attuale
La commedia di Pierre de Marivaux in scena al Piccolo Eliseo
«L’isola degli schiavi» è una commedia della prima metà del Settecento, dove Pierre de Marivaux gioca sul tema dello scambio di ruoli tra nobili e servitori. Un tema che certamente, ai tempi in cui fu scritta, poteva apparire provocatorio e, magari, anche scomodo. Oggigiorno l’argomento appare piuttosto superato, perché è pur vero che di padroni ce ne sono ancora molti, e di conseguenza i relativi servitori, ma nella società contemporanea prevale soprattutto una classe media-piccolo borghese che non può permettersi di spadroneggiare, non avendo le risorse economiche, né tantomeno vantare una servitù.
Il testo, in verità poco rappresentato (c’è chi ricorda ancora una rappresentazione stellare che ne fece Giorgio Strehler nel 1994), è attualmente in scena, fino al 9 aprile, al Piccolo Eliseo con la regia di Ferdinando Ceriani. Protagonisti Stefano Fresi e Ippolita Baldini, nei ruoli dei padroni, Giovanni Anzaldo e Carla Ferraro in quelli dei servi. Carlo Ragone è il governatore dell’isola in cui padroni e servi naufragano.
Il regista intende mettere in risalto la «sorprendente attualità» dell’opera proprio perché c’è un naufragio (anche se gli attuali naufragi riguardano ben altre vittime e disgrazie), ci sono servi e padroni costretti a una convivenza coatta, dunque a un confronto scompigliato e al relativo difficile dialogo. Il nucleo della vicenda è sicuramente l’utopia: è possibile mettere d’accordo chi vive nei privilegi della casta con chi sopravvive nella schiavitù?
Lo spettacolo punta decisamente sull’aspetto farsesco della vicenda. Il gioco dei travestimenti, e dei conseguenti comportamenti, si declina nella comicità delle varie situazioni, trovando negli interpreti un gruppo affiatato e convincente. Il pubblico infatti ride e alla fine applaude divertito.