Il progetto funivia prima di nascere già rischia lo stop
Casalotti-Battistini, i sopralluoghi rivelano problemi infiniti. Oltre al costo di 120 milioni
La funivia di collegamento tra Casalotti e Battistini era una delle promesse elettorali che Raggi ha puntualmente rilanciato a fine ottobre. Ma i costi elevati - seppure di molto inferiori alle linee di metro e di tram - e i problemi con la burocrazia rischiano di far saltare il progetto. Per la cui realizzazione servono «cento milioni, anche centoventi», come dice dopo il blitz romano il manager della Leitner, colosso mondiale nella realizzazione degli impianti a fune. E che necessita pure di una serie di pareri degli enti coinvolti nel tracciato. L’Anas visto che la funivia dovrebbe sorvolare il Gra: «Noi del progetto funivia non sappiamo nulla».
In una città soffocata dal traffico e con un servizio di trasporto sui generis, l’idea di una funivia con sguardo panoramico sugli ingorghi aveva fatto decisamente centro. E infatti, dopo averla fatta balenare in piana campagna elettorale, Raggi l’ha rispolverata a fine ottobre dando il via semi-ufficiale allo studio di fattibilità per la linea Casalotti-Battistini. Costi ridotti, sostenibilità ambientale, gradimento dell’elettorato grillino: tutto sembrava perfetto per lasciare un’impronta unica su Roma, la stessa che Veltroni non era riuscito ad imprimere nonostante un progetto avviato per il collegamento Eur- Magliana.
E da lì, l’ennesimo «faremo» di Raggi, le cose hanno cominciato a muoversi davvero. Almeno finché una doccia fredda ha finito con lo stemperare l’euforia. «Cento milioni di euro, forse anche centoventi», conferma dopo il blitz romano Giorgio Pilotti, manager del settore vendite per Leitner ropeways, italianissimo leader mondiale nella realizzazione di impianti a fune. Cioè non molto, almeno relativamente ad una linea di metro, che costa dieci volte tanto, o una di tram, i cui costi sono da moltiplicare per tre rispetto alla fune. Ma comunque troppo per un Comune che ha entusiasmo e problemi inversamente proporzionali alle risorse in cassa. E forse non abbastanza per risolvere le possibili grane sul collegamento di 4 km e rotti tra Casalotti e la Metro A Battistini, tra burocrazia romana, ostacoli infrastrutturali e imprevisti da mettere in preventivo. «Beh, qualche problema c’è senz’altro, abbiamo già fatto qualche valutazione di massima sul tracciato — ammette l’uomo di Leitner mentre fa ritorno a Vipiteno —. A Roma il primo potrebbe essere già nello scavo dei piloni o nell’interramento dei cavi dell’alta tensione (che per 4 km costa più o meno 1,5 milioni): se per esempio spunta una tomba di Traiano? I tempi di dilatano e magari è necessario variare il progetto. Poi c’è una burocrazia molto faticosa e troppo suscettibile alla politica: a Cassino avevamo progettato il collegamento con l’Abbazia, era pure già pronto il project financing, ma la funivia non è uscita viva dalla battaglia politica. E infine il tracciato Casalotti-Battistini dovrebbe sorvolare il Gra ed è necessario sapere cosa ne pensa Anas».
Nulla, per ora. La Conferenza dei servizi per la funivia è ancora molto lontana, in effetti. Perché al momento Anas «non è stata interpellata per nessun progetto», dice la comunicazione dell’ente. Siamo quindi alla pura teoria, con qualche sopralluogo di esperti del settore come unico aggancio pratico alla realtà. «Da quando è stata rilanciata l’idea della funivia, da Roma ci arrivano almeno 2 o 3 richieste di valutazione a settimana — spiega Pilotti —. Ci hanno addirittura chiesto un parere per un’ipotesi di tracciato che attraversa l’aeroporto di Ciampino, progetto non fattibile. Ma sono generalmente privati o residenti incaricati dai Municipi a chiamare...». Insomma, è la promessa di Raggi ad essere appesa ad un filo.
Il blitz Sopralluogo sul tracciato del manager della azienda leader mondiale degli impianti a fune