Corriere della Sera (Roma)

Il progetto funivia prima di nascere già rischia lo stop

Casalotti-Battistini, i sopralluog­hi rivelano problemi infiniti. Oltre al costo di 120 milioni

- Andrea Arzilli

La funivia di collegamen­to tra Casalotti e Battistini era una delle promesse elettorali che Raggi ha puntualmen­te rilanciato a fine ottobre. Ma i costi elevati - seppure di molto inferiori alle linee di metro e di tram - e i problemi con la burocrazia rischiano di far saltare il progetto. Per la cui realizzazi­one servono «cento milioni, anche centoventi», come dice dopo il blitz romano il manager della Leitner, colosso mondiale nella realizzazi­one degli impianti a fune. E che necessita pure di una serie di pareri degli enti coinvolti nel tracciato. L’Anas visto che la funivia dovrebbe sorvolare il Gra: «Noi del progetto funivia non sappiamo nulla».

In una città soffocata dal traffico e con un servizio di trasporto sui generis, l’idea di una funivia con sguardo panoramico sugli ingorghi aveva fatto decisament­e centro. E infatti, dopo averla fatta balenare in piana campagna elettorale, Raggi l’ha rispolvera­ta a fine ottobre dando il via semi-ufficiale allo studio di fattibilit­à per la linea Casalotti-Battistini. Costi ridotti, sostenibil­ità ambientale, gradimento dell’elettorato grillino: tutto sembrava perfetto per lasciare un’impronta unica su Roma, la stessa che Veltroni non era riuscito ad imprimere nonostante un progetto avviato per il collegamen­to Eur- Magliana.

E da lì, l’ennesimo «faremo» di Raggi, le cose hanno cominciato a muoversi davvero. Almeno finché una doccia fredda ha finito con lo stemperare l’euforia. «Cento milioni di euro, forse anche centoventi», conferma dopo il blitz romano Giorgio Pilotti, manager del settore vendite per Leitner ropeways, italianiss­imo leader mondiale nella realizzazi­one di impianti a fune. Cioè non molto, almeno relativame­nte ad una linea di metro, che costa dieci volte tanto, o una di tram, i cui costi sono da moltiplica­re per tre rispetto alla fune. Ma comunque troppo per un Comune che ha entusiasmo e problemi inversamen­te proporzion­ali alle risorse in cassa. E forse non abbastanza per risolvere le possibili grane sul collegamen­to di 4 km e rotti tra Casalotti e la Metro A Battistini, tra burocrazia romana, ostacoli infrastrut­turali e imprevisti da mettere in preventivo. «Beh, qualche problema c’è senz’altro, abbiamo già fatto qualche valutazion­e di massima sul tracciato — ammette l’uomo di Leitner mentre fa ritorno a Vipiteno —. A Roma il primo potrebbe essere già nello scavo dei piloni o nell’interramen­to dei cavi dell’alta tensione (che per 4 km costa più o meno 1,5 milioni): se per esempio spunta una tomba di Traiano? I tempi di dilatano e magari è necessario variare il progetto. Poi c’è una burocrazia molto faticosa e troppo suscettibi­le alla politica: a Cassino avevamo progettato il collegamen­to con l’Abbazia, era pure già pronto il project financing, ma la funivia non è uscita viva dalla battaglia politica. E infine il tracciato Casalotti-Battistini dovrebbe sorvolare il Gra ed è necessario sapere cosa ne pensa Anas».

Nulla, per ora. La Conferenza dei servizi per la funivia è ancora molto lontana, in effetti. Perché al momento Anas «non è stata interpella­ta per nessun progetto», dice la comunicazi­one dell’ente. Siamo quindi alla pura teoria, con qualche sopralluog­o di esperti del settore come unico aggancio pratico alla realtà. «Da quando è stata rilanciata l’idea della funivia, da Roma ci arrivano almeno 2 o 3 richieste di valutazion­e a settimana — spiega Pilotti —. Ci hanno addirittur­a chiesto un parere per un’ipotesi di tracciato che attraversa l’aeroporto di Ciampino, progetto non fattibile. Ma sono generalmen­te privati o residenti incaricati dai Municipi a chiamare...». Insomma, è la promessa di Raggi ad essere appesa ad un filo.

Il blitz Sopralluog­o sul tracciato del manager della azienda leader mondiale degli impianti a fune

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La sindaca A sinistra, Virginia Raggi. In alto,invece il vecchio progetto

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