Fra Virzì e Amelio, dal cinema spiragli sulla psiche
Al via oggi il festival sul disagio mentale Tra i titoli, il doc sul film «La pazza gioia»
Uno spiraglio sulla mente e sui suoi meccanismi imperfetti e misteriosi. Il cinema (e ancor prima il teatro) ha saputo raccontare il mondo della psiche con un tocco così vivo e potente in grado di infrangere tabù. Grazie al successo di film come «Rain Man», «Shine» e «La pazza gioia» (che ha recentemente trionfato ai David di Donatello) e tanti altri che hanno raccontato senza filtri vite fuori dall’ordinario, il pubblico ha conosciuto patologie tenute nascoste e «partecipato» (anche solo per la durata della pellicola) al percorso di cura o di cambiamento.
Al Maxxi (via Guido Reni) da oggi a domenica torna la rassegna in grado sul disagio psichico. «Lo spiraglio» (organizzato dalla Asl Roma 1 e diretto da Federico Russo e Franco Montini) propone lungometraggi, corti, documentari e incontri per le scuole (per il programma www.lospiragliofilmfestival.org). Proprio ai ragazzi è dedicato il film d’apertura «Piuma» di Rohan Johnson che sarà in sala insieme con il protagonista Luigi Fedele. In serata la proiezione di «Padiglione 25», di Massimiliano Carboni che ricostruisce l’avventura di un gruppo di infermieri del Santa Maria della Pietà che negli anni Settanta, ispirandosi al pensiero illuminato di Franco Basaglia, ha occupato e autogestito una parte del manicomio con l’intento di trasformare la psichiatria.
Domani, invece, alle 19 sarà presentato il documentario «Crazy for football» di Volfango De Biasi sulla prima nazionale italiana di calcio a 5 che partecipò ai Mondiali per pazienti psichiatrici, a Osaka, con Vincenzo Cantatore nelle vesti di preparatore atletico. Alle 21, invece, l’incontro «Lacci. Legami familiari tra eredità e ribellione», una conversazione sul tema genitori e figli con Domenico Starnone, scrittore e sceneggiatore (autore del libro « Lacci » ) , Gianni Amelio, regista e autore del libro autobiografico «Politeama» e gli psichiatri Maurizio Balsamo e Antonello D’Elia.
Domenica il festival sarà dedicato per lo più a storie reali di disagio. Come le psicosi da cui è riuscita a uscire «Cristina. Il racconto di una malattia» della regista Silvia Chiodin. E come le sei pazienti psichiatriche dell’Asl di Pistoia e la giovane ragazza di Livorno con deficit motori e cognitivi protagoniste di «Le ragazze di Villa Biondi» il documentario di Melania Cacucci che racconta l’avventura sul set de «La pazza gioia» delle sette nonattrici che sono state coinvolte da Paolo Virzì nelle riprese del suo ultimo film. E proprio il regista toscano — premiato dal festival «Lo spiraglio» per la sensibilità al tema del disagio psichico — sarà il protagonista dell’incontro finale.