Il pic nic m’è dolce in questo verde
Ville e parchi: guida ai locali che offrono cestini gourmet per una giornata all’aperto
Ai tempi di Édouard Manet la «colazione sull’erba » era più una questione romantica che di gusto. La coperta sul prato e quei piatti da spiluccare invitavano tutti a un’intimità rilassata, lontana dal chiasso e dalle formalità di balli e salotti.
Secoli dopo, il pic nic mantiene il suo fascino conviviale. Sono pochi quelli che rinuncerebbero a una bella giornata con famiglia e amici a mangiare stesi per terra sotto un’albero. Passi il mal di schiena, e pure l’allergia ai pollini. Ma guai a far mancare del buon cibo da condividere. E così tanti locali si stanno attrezzando per fornire cestini gourmet per una giornata al parco.
Puntano al brunch e alla formula del pic nic con diversi menù tra cui scegliere i nuovi gestori di Caio, la «funky trattoria» con il suo parco privato a pochi passi da piazza dei Giuochi Delfici. Qui le domeniche - salvo che, come oggi, le previsioni meteo non lo permettano - passano dagli apertivi alle grigliate che si possono gustare sui bancali bianchi o sui teli (l’unica cosa che bisogna portarsi da casa). E per smaltire sono a disposizione lezioni collettive di yoga, pilates e fitness con gli istruttori della palestra Hard Candy. E per più piccoli, a disposizione giochi di gruppo e laboratori artistici in compagnia di esperti animatori. A breve la struttura sarà aperta anche di sera e e per il dopocena.
Nel parco di Villa Pamphili, invece, sono un’istituzione i pic nic biolologici del Vivi Bistrot. La formula (e la filosofia) seguita dalle due proprietarie Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo ha conquistato la città con cibi leggeri e sfiziosi, materie prime fresche e gustose. In pochi anni i bistrot sono già tre («più un altro nel cuore della città in arrivo a settembre») , con una nuova pasticceria e un’Apecar che consegna i cestini del pic nic in tutta Roma. Ma l’atmosfera di Villa Pamphili è quella più autentica. «È quella che ci ha fatto innamorare nove anni fa - dice Cattaneo -. È partito tutto da lì, da quel fienile ottocentesco circondato da gelsomini e bouganville, lavande e ortensie. Abbiamo preso spunto da Londra e dalla Svezia dove i pic nic nei parchi cittadini sono quasi obbligatori e ci si sdraia sull’erba anche in pausa pranzo. E abbiamo scelto il bio pensando ai nostri figli».
Anche tra i viali di Villa Borghese si può portare con sé un bel cestino (con tanto di bicchieri e tovaglia) realizzato su prenotazione da Gina Eat & Drink a Trinità dei Monti. Diversa la formula di Allbibox: il menù per il pic nic a Villa Celimontana è a base di polpette a chilometro zero. A Ponte Milvio e a Corso Trieste, infine, c’è chi il pic nic lo fa a stelle e strisce. Il cestino della Bakery House è un brunch con bagel e sandwich farciti, pancake e caffè americano per chiudere. Anche in questo caso il cestino e la tovaglia vanno prenotati (e poi riportati al negozio).