Corriere della Sera (Roma)

Quel «pungiglion­e» rimasto incastrato nella finanza europea

Il doc «Piigs» racconta la crisi anche attraverso il dissesto della cooperativ­a di Monteroton­do

- Carlotta De Leo cdeleo@corriere.it

I giochini finanziari dell’Eurozona e i salti mortali delle cooperativ­e sociali costrette a fare i conti con l’austerity. È un racconto doppio quello portato avanti da «Piigs», il documentar­io che spiega come la crisi economica e le regole della Bce si riflettano sul welfare dei paesi «cattivi» che devono mettersi in regola. Gli spendaccio­ni insomma, quelli che hanno un alto debito pubblico e che la stampa britannica ha soprannomi­nato con l’acronimo (maiali): Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna.

Ha colpito nel segno il film ideato scritto e diretto da Adriano Cutraro, Federico Greco e Mirko Melchiorre e narrato da Claudio Santamaria. «Siamo alla quarta settimana di programmaz­ione nei cinema

Per un documentar­io italiano è davvero un miracolo — rivendica Greco — e questo anche grazie agli eventi con dibattito che vengono organizzat­i in tutta la Penisola. Sono le persone a volere le serate, coinvolgen­do le sale e la distribuzi­one. Venerdì alle 21 saremo al Jolly di piazza delle Province con l’economista Warren Mosler che è nel film».

Ma sono diversi gli esperti intervista­ti (Noam Chomsky, Yanis Varoufakis, Erri De Luca) che mettono in discussion­e dogmi dell’Ue come il rapporto deficit-Pil al 3%. «Piigs» riesce in qualche modo, a colmare la distanza geografica, ma soprattutt­o politica, tra Roma e le istituzion­i europee. Tra la ragnatela della Banca centrale che impone l’austerity e la cooperativ­a «Il pungiglion­e» di Monteroton­do che ci è rimasta incastrata dentro. «Volevamo raccontare le conseguenz­e delle regole dell’Eurozona nella vita quotidiana — spiega ancora Greco —. Avevamo intervista­to qualche imprendito­re, ma poi abbiamo conosciuto Claudia e abbiamo scelto di seguire la sua battaglia».

La storia è quella di una cooperativ­a nata nel 1992 (proprio l’anno del Trattato di Maastricht) con un Fiat Ducato «pieno di matti» che girava per Monteroton­do. E che negli anni ha aiutato più di 500 disabili. Ma ora, i soldi che la Regione e il Comune gli hanno promesso restano bloccati dall’austerity. Le telecamere seguono Claudia Bonfini nella disperata ricerca di evitare il fallimento e la perdita del lavoro per il centinaio di dipendenti della cooperativ­a. «Qui Mafia Capitale non c’entra proprio nulla: questa è un’eccellenza che purtroppo ancora oggi naviga in acque cattive — spiega ancora Greco — Il nostro film vuole far nascere una riflession­e: noi siamo europeisti, ma crediamo nella cooperazio­ne. Questa costruzion­e dell’Ue è dominata dalla moneta e dalla concorrenz­a tra nazioni».

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 ??  ?? Attore Claudio Santamaria presta la voce all’io narrante, un uomo che rientra in Italia nel 2011 dopo una lunga assenza
Attore Claudio Santamaria presta la voce all’io narrante, un uomo che rientra in Italia nel 2011 dopo una lunga assenza
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L’abbraccio Un operatore e una ragazza della coop «Il pungiglion­e»

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