Con Gloria Gaynor e la Pop O’rchestra la notte è disco
Gloria Gaynor ospite di Gerardo Di Lella e della sua orchestra per Anni ‘70. Dance Era mercoledì al Centrale del Foro Italico
Negli anni Settanta Gloria Gaynor contendeva a Donna Summer lo scettro di «disco queen». Ora, alla collega «rivale», scomparsa cinque anni fa, dedica un omaggio che mercoledì porterà anche sul palco del Centrale del Foro Italico durante il concerto «Dance Era», con Gerardo Di Lella e la sua Pop O’rchestra.
Per una notte lo stadio del tennis si trasformerà in un dance floor d’altri tempi, dove il pubblico potrà ballare sulle note di «Le Freak» degli Chic, «Cuba» dei Gibson Brothers, «Can’t Take My Eyes Off Of You» dei Boys Town Gang, «The Best Disco in Town» di Ritchie Family e «Ymca» dei Village People. Di Lella e la sua orchestra di 22 elementi proporranno anche un omaggio agli Abba, mentre la Gaynor ha scelto un medley delle più famose canzoni di Donna Summer come «Last Dance» e «Heaven Knows». «La disco — ha detto Gloria — è viva e sta bene. Semplicemente, oggi ha cambiato nome».
Non mancheranno le hit che hanno segnato la carriera di Gloria partita negli anni Sessanta con i Soul Satisfiers: «Never Can Say Goodbye», «Reach Out, I’ll Be There», «Can’t Take My Eyes Off You» che compie cinquant’anni. E, ovviamente, non rimarrà fuori dalla scaletta «I Will Survive» diventata un successo planetario planetario che ancora oggi, a 39 anni dalla pubblicazione, non si spegne. «La incisi dopo una brutta caduta, costretta in un busto per la schiena – ha ricordato la cantante americana – la mia casa discografica non voleva rinnovarmi il contratto. Ed io ero convinta che quella canzone avrebbe cambiato la mia vita. E così è stato. Amo ancora proporla durante i concerti, la tengo per ultima. La canto anche a casa, ogni volta che ho un problema. Funziona». Non si contano le cover del brano inciso nel 1978: è stato cantato persino in hindi, in versione acustica e punk rock. C’è chi lo considera un grido di battaglia per l’emancipazione delle donne e chi un inno gay (nel film «In & out» Kevin Kline si lancia in un ballo forsennato sulle note della canzone, fallendo così il test per la mascolinità). Più di recente un gruppo di studenti spagnoli l’ha dedicata alla scuola pubblica. «È una canzone che incoraggia le persone a essere perseveranti, a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà della vita — ha spiegato Gloria — dal momento in cui l’ho incisa la gente non ha fatto altro che raccontarmi come
I Will Survive sia stata un incoraggiamento ad andare
Omaggi Durante il concerto rivivranno le melodie degli svedesi Abba e di Donna Summer I Will Survive Incisa nel 1978 è una delle canzoni più famose della musica (non solo dance)
avanti e a non arrendersi».
Eppure quella che è oggi una delle più popolari melodie della storia della musica (non solo disco) venne snobbata dai dirigenti della casa discografica che la ritennero adatta solo per il lato b del 45 giri. «Oggi la canto in maniera differente da quarant’anni fa. Penso a tutto quello che ho passato: la morte di mia madre, il divorzio, la perdita di uno dei miei nipotini. Canto quelle parole con molta più convinzione, passione. Ed emozione».