Corriere della Sera (Roma)

Decibel alle stelle, movida molesta

LIVELLI PREOCCUPAN­TI DA TRASTEVERE A SAN LORENZO

- Di Maria Egizia Fiaschetti

Decibel che sfiorano il doppio dei limiti consentiti, 55 nelle ore notturne. Se non fosse che a vicolo del Cinque si raggiunge il picco di 96. Munito di fonometro, venerdì il consiglier­e dem Orlando Corsetti è andato a rilevare il rumore antropico in alcuni luoghi della movida. E ha scoperto livelli «preoccupan­ti», da Trastevere a piazza Bologna. A viale Ippocrate frotte di tiratardi fanno cagnara davanti ai bar. E quando dalle finestre piovono secchiate d’acqua, i più esagitati entrano e prendono a calci le porte degli appartamen­ti spaventand­o i condomini. «Serve subito un’ordinanza - insiste Corsetti - prima che qualcuno perda la testa».

Si allarga, il cerchio della mala movida. Lambisce luoghi non ancora censiti nella lista nera dei più fracassoni. Già alle 11 di sera centinaia di giovani si accalcano davanti ai bar di viale Ippocrate, invogliati dai prezzi più che concorrenz­iali. E nonostante la chiusura a mezzanotte, il magma di grida e risate continua a ribollire in strada fino alle 4 del mattino. Risultato: decibel ben oltre la soglia di 55, prevista dal piano di zonizzazio­ne acustica del Comune.

Tallonato dalle proteste dei cittadini, venerdì il consiglier­e dem Orlando Corsetti si è munito di fonometro per rilevare i livelli di rumore: superati non solo nel quartiere universita­rio, ma anche a San Lorenzo e Trastevere. «Se non si interviene con un’ordinanza — insiste Corsetti — c’è il rischio che qualcuno perda la testa». Un’iperbole? Tutt’altro. Accade sempre più spesso che gli abitanti di viale Ippocrate, esasperati dagli schiamazzi, lancino secchi d’acqua dalle finestre per allontanar­e i nottambuli. Se non fosse che i più esagitati, quando non si attaccano ai citofoni, entrano nei palazzi e prendono a calci le porte degli appartamen­ti. Capita pure che qualcuno si apparti nei sottoscala o li utilizzi per spacciare droga. «Per questo ho scritto alla sindaca e al prefetto — rivela Corsetti, accompagna­to nel tour da Stefano Marin, consiglier­e Pd nel parlamenti­no di via della Greca — . Temo che prima o poi qualcuno possa perdere la pazienza».

Il rumore antropico raggiunge il picco a Trastevere: in vicolo del Cinque, davanti a un locale con le porte aperte che spara musica a palla, i decibel arrivano fino a 96. Va un po’ meglio in piazza San Calisto, dove si oscilla tra i 77 e gli 86. Punte altissime anche in via degli Ausoni, a San Lorenzo, e a piazza Bologna. Da qui, la richiesta al Campidogli­o di reintrodur­re al più presto l’ordinanza antialcol. Appello condiviso dalla mini sindaca del II Municipio, Francesca Del Bello: «Dopo aver ricevuto almeno 40 esposti e decine di email — spiega — , su richiesta dell’avvocatura capitolina abbiamo avviato un’istruttori­a assieme alla polizia locale». Dalla ricognizio­ne, una sintesi di tutti gli arresti e le denunce dell’ultimo anno legati alla movida molesta, emerge una situazione fuori controllo, «ingestibil­e con le misure ordinarie». «Ho presentato un mio provvedime­nto all’Osservator­io territoria­le sulla sicurezza — ricorda Del Bello — , ma la prefettura ha obiettato che non rientra nei miei poteri». Convinta che occorra anticipare la chiusura dei locali all’una tutti i giorni, si è rivolta alla sindaca: «Mi ha assicurato che stanno ultimando le verifiche». Del Bello vorrebbe che nella nuova ordinanza antialcol fosse inserita anche la stazione Tiburtina, dove «la vendita di vino ai senza fissa dimora sta diventando un problema serio».

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