L’olio di palma fa saltare il Merendone
La farina, la buccia di limone e i pinoli comprati per cucinare un must dei dolci: la torta della nonna. Una scorta di mascarpone, uova e zucchero acquistati invece per il tradizionale tiramisù. A svuotare gli scaffali dei supermercati del quartiere Trieste sono state le nonne degli alunni della scuola dell’infanzia comunale Contardo Ferrini, che da sempre sfornano torte da leccare i baffi per i bambini in vista del «Merendone», appuntamento classico della festa di chiusura della scuola. Purtroppo quest’anno cioccolata, zucchero, e ogni altra leccornia rimarranno nelle mensole. All’ultimo istante la dirigenza ha deciso che niente più «Merendone» il prossimo 15 giugno. A far saltare l’appuntamento è stato il più chiacchierato ingrediente del nostro tempo: l’olio di palma. È sua la colpa delle proteste di alcuni genitori, cosi preoccupati che un goccio dell’olio potesse annidarsi in un dolce da convincere la dirigenza a sospendere con una delibera il Merendone. Pollice verso sulla classica ricetta della torta della nonna, ma pure su tramezzini, pizzette e quanto viene preparato in casa. Se ne riparlerà nel 2018. La svolta salutista non ha raccolto i consensi della maggioranza dei genitori. Al momento di mettere la firma di presa coscienza della provvedimento ben 12 famiglie in una classe di 22 alunni hanno lasciato il foglio in bianco. Cosi l’avvocato Giuseppina Matino: «Il compito di un genitore è educare i figli indicandogli cosa mangiare senza divieti imposti dall’alto». Dello stesso tenore la proprietaria della pasticceria Grezzo, specializzata in prodotti vegani: «Cancellare un momento di festa per il cibo è esagerato», dice Roberta Salvi.