«Per una rete efficiente ci vorranno dieci anni»
Il fisico Livio Giuliani: problema sottovalutato
Livio Giuliani, fisico, ex dirigente di ricerca dell’Istituto Sanitario Nazionale e storico collaboratore del Codacons sui temi dell’acqua, dice «purtroppo» con certezza che serviranno almeno altri dieci anni, «sottolineo almeno», per rendere la rete idrica romana e laziale minimamente efficiente.
Professore, anche Nicola Zingaretti riferendosi alla crisi in atto ha parlato di «tragedia», concorda?
«Tragedia, certo, ma tragedia annunciata: c’erano, e da tempo, molteplici segnali che avrebbero dovuto suggerire ai nostri governanti di non sottovalutare il problema». Quali segnali più di altri? «Uno su tutti la dispersione idrica che adesso tanto preoccupa, che nel Lazio tocca vette del 60%: occorreva intervenire prima sulla rete di acquedotti e soprattutto sulla manutenzione ordinaria degli impianti. Al contrario, le tubazioni sono rimaste vetuste e gli interventi non vengono effettuati con la dovuta frequenza, di conseguenza anche le piccole falle sono diventate grandi problemi, un disastro che si è stratificato negli ultimi dieci anni per questo dico che ne serviranno altrettanti per mettere mano alla rete e cominciare a sistemare le cose. Intanto i cittadini subiranno un doppio danno, anche economico». Perché doppio? «Perché da un lato si è sottovalutata la crisi del lago Bracciano, ormai prosciugato, dall’altro però si è comunque arri- vati all’annuncio del razionamento dell’acqua, quindi la captazione non ha dato i risultati sperati e i cittadini dovranno comunque rifornirsi ai supermercati».
Ci saranno aumenti del co- sto dell’acqua secondo lei?
«Al momento non credo siano all’orizzonte, fortunatamente i prezzi della grande distribuzione non si determinato in base a queste contingenze locali, ma certo bisognerà gestire la situazione anche perché i costi per i cittadini aumenteranno: chi utilizzava solo acqua del rubinetto anche per bere, in caso di razionamento dovrà investire soldi che altrimenti non avrebbe speso. Se non si hanno molte possibilità anche un costo che spazia dai 20 agli 80 centesimi può essere un problema».
Come si esce da questa emergenza?
«Individuando nuove fonti di approvvigionamento e investendo sulla rete con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria: inutile chiudere i nasoni se il 60% dell’acqua va perduta».
Tubature vetuste per tanti anni si è fatto quasi niente...