Finalmente pioverà (ma poche gocce)
Incendi a parte, e quelli sono dolosi, più che il caldo, tra i fenomeni naturali, preoccupa fino ad ora la siccità. Facendo i conti per Roma dall’inizio dell’anno, anziché i «normali» 390 millimetri di pioggia, ne abbiamo avuti solo 150, quasi sempre impetuosi rovesci.
Gli impetuosi rovesci sono quelli che portano problemi anziché risolvere. Dunque un deficit del 62%. E l’estate è a un terzo del suo cammino. Il lago di Bracciano, normalmente profondo 160 metri, è ora a un livello di 23 centimetri sotto a quello idrometrico (il livello del mare), 90 cm più in basso dello scorso anno. Le conseguenze sono gravi, per le risorse idriche come per l’agricoltura. La Coldiretti stima danni per 100 milioni di euro: nell’Agro Romano sono compromessi i raccolti di grano, carote, patate. Poco meno di sette secoli or sono, Papa Liberio formulò la preghiera «Ad petendam pluviam». Ogni tanto, ancora oggi qua e là, sfilano delle processioni con questa invocazione sacra. Quanto alla programmazione per il risparmio idrico, per la riparazione degli acquedotti, per una migliore gestione delle acque e delle falde, praticamente è inesistente. Vorrebbe dire investire per decenni, il ché è impensabile per la politica. Non restano che le previsioni, a volte fallibili, ma sicuramente molto più serie.
Tra oggi e dopodomani, per il passaggio di una perturbazione proveniente dalla Francia e diretta alla Grecia, il Lazio dovrebbe ricevere un po’ di pioggia, più frequente e copiosa nelle zone interne e appenniniche per via di temporali. Su Roma non si profilano più di 5 mm, più probabili domani. I giorni 25, 26 e 27 dovrebbero segnare temperature moderate, in diminuzione nelle minime come nelle massime. Successivamente tornerà a spingere dall’Atlantico l’alta pressione delle Azzorre. Dal giorno 29 si farà poi sentire l’anticiclone nordafricano, quello delle onde di calore.