A MANI NUDE NEI PARCHI
Più che un appello, preferiscono l’espressione «ultima chiamata». Gli Amici di villa Borghese, l’Associazione per villa Pamphilj, i Leprotti di villa Ada e l’Osservatorio ambientale Sherwood hanno deciso di fare fronte comune e denunciare «il degrado e l’abbandono delle ville storiche di Roma» che stanno «superando il limite di non ritorno». L’ultima rovente estate, lo sappiamo tutti noi romani, ha devastato il verde storico. La mancanza di manutenzione, di necessarie potature, di interventi di sostituzione stanno creando un «danno irreversibile» . E nel documento c’è la denuncia di «una crescente e sregolata pressione antropica che vede le ville solo come “valvola di sfogo”», fenomeno che si manifesta «nella totale assenza di attenzione da parte delle istituzioni». Dunque occorre «un cambio mentale e una svolta operativa, a partire dalla garanzia di una piena partecipazione con il coinvolgimento costante delle associazioni impegnate da decenni in difesa di queste ville». Il ragionamento non fa una grinza. Il volontariato da anni segue, con crescente preoccupazione, l’abbandono delle ville storiche. Molte associazioni di base hanno memoria storica, possiedono mappature puntualissime dei diversi parchi, hanno tra i loro associati appassionati esperti di botanica e storici dei giardini. Sarebbe tempo di trasformare (al di là di tanti slogan che si sono sentiti prima e dopo la campagna elettorale) tutta questa energia in una forza attiva.