Venerdì maxi-sciopero I sindacati Atac in ansia per gli stipendi
Ma l’esperto rassicura: il giudice autorizzerà i pagamenti
A sei giorni dallo sciopero generale delle municipalizzate, venerdì lo stop di 24 ore proclamato dall’Unione sindacale di base, la città si prepara a un’altra giornata di passione. Nel settore del trasporto pubblico a incrociare le braccia saranno i lavoratori di Atac e Tpl: a rischio bus, tram, metropolitane e ferrovie (Roma-Lido, Termini-Centocelle, Roma-Civitacastellana-Viterbo).
E mentre è già scattato il conto alla rovescia verso l’ennesimo D-day all’insegna del caos, tra ingorghi ai semafori e consolari trasformate in una bolgia dantesca, ieri in via Prenestina è scattato l’allarme stipendi. Rientrato non solo per le rassicurazioni della parte politica, che si è impegnata a tutelare i posti di lavoro e i livelli retributivi, ma anche dell’azienda: una mossa «cautelativa» dei legali per mettere al sicuro le buste paga di settembre. In mattinata si respirava un certo nervosismo riguardo all’ipotesi che l’avvio della procedura di concordato congelasse i pagamenti al 17 del mese. Oltre ai rumors, poi smentiti, che il salario sarebbe stato quasi dimezzato, si è temuto di veder andare in fumo anche la tredicesima e quattordicesima.
Se non fosse che, per evitare problemi di ordine pubblico in vista dello sciopero, sarebbe già partita un’istanza di pagamento al giudice. Per ora, dunque, gli stipendi sono al sicuro. A confermarlo sono fonti interne ad Atac e gli stessi sindacati: «Ci risulta che sia stata accantonata una cifra per pagare i lavoratori e che le risorse per agosto ci siano— spiega Claudio De Francesco, segretario Faisa Confail Lazio — . Certo, non sappiamo ancora come si pronuncerà il giudice sulla richiesta di concordato...». A ribadire che, dal momento in cui partirà l’iter, ogni esecuzione dovrà essere avallata dal magistrato è un consulente del tribunale di Roma: «Quelli vantati dai dipendenti sono crediti privilegiati, ma con l’avvio del concordato si sospendono tutti i pagamenti per la par condicio creditorum». Tradotto: «Con la nomina del commissario giudiziale sarà il tribunale a gestire il patrimonio dell’insolvente, ovvero il Comune: per questo l’avvocato prudente si porta avanti presentando l’istanza di pagamento».
Ma al netto delle garanzie, la preoccupazione rimane: «Dalle voci che circolano, nel nuovo piano industriale potrebbe scattare l’aumento da 37 a 39 ore settimanali per autisti e macchinisti — rivela Daniele Fuligni, segretario regionale Filt Cgil — . Sarà il putiferio perché, a fronte dei premi corrisposti ai manager, sono condizioni irricevibili. E poi, a che serve se non si investe nell’acquisto di nuovi mezzi? Possiamo anche lavorare di più, ma sarà inutile se il parco vetture non viene implementato».